Ho appena finito di rivedere il film "La grande bellezza" e sento straripante il bisogno di scriverne, di parlarne, di condividere le mie emozioni con gli altri. Perchè, se su questo film si sono già versati fiumi di inchiostro, se ne è parlato e discusso in tutte le salse, si sono lette recensioni di ogni tipo e di ogni genere, spesso contrastanti tra loro?
Perchè, non bastava forse l'Oscar a posizionarlo definitivamente tra i capolavori? No, l'Oscar ne sancisce con autorevolezza l'indiscusso valore ma non basta a comprenderne fino in fondo la genialità
Parte tutto dalla fine, come spesso accade anche nella vita, quando la fine non è altro che l'inizio, dal monologo finale di Gambardella: "Finisce sempre così.
Con la morte. Prima, però, c'è stata la vita. Nascosta sotto il bla bla bla. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore. Il silenzio e il sentimento. L'emozione e la paura. Gli sparuti, incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l'uomo miserabile. Tutto sepolto dalla coperta dell'imbarazzo dello stare al mondo. Bla. Bla. Bla. Altrove, c'è l'altrove. Io non mi occupo dell'altrove. Dunque, che questo romanzo abbia inizio. In fondo, è solo un trucco. Si, è solo un trucco."
Questo è un film totalmente di atmosfera, chi si sofferma sulla trama è fuori strada e, per cercare di coglierla appieno, finirà per perdere la maggior parte delle emozioni che la pellicola suscita.
Lo paragonerei ad un quadro di Picasso, oppure alla Gioconda, va visto con lo stesso spirito.
La chiave della grande bellezza ognuno l'ha dentro di sè, ma non tutte sono adatte ad aprire quella porta. Il clamore dei bla bla bla spesso ci confonde, ci impedisce di vedere con chiarezza dentro di noi e di cogliere con occhi diversi quello che ci circonda.
Ognuno, come in ogni film, può identificarsi in un qualche personaggio, però diverso per quanto diverse sono le persone l'una dall'altra. Chi ci vede pessimismo, chi ci vede amarezza, chi ci vede squallore, chi ci vede miseria: ognuno vede solo quello che in realtà è predisposto a vedere.
I capolavori sono questo, diversi a secondo degli occhi di chi li guarda, ma suscitano sempre, nel bene ed a volte anche nel male, forti e talvolta contrastanti emozioni.
Certo, il film ricorda "La dolce vita" e più ancora Amarcord di Fellini, ma anche Mediterraneo di Salvatores e perchè no, "La vita è bella" di Benigni, film diversi tra loro, ma uniti nella capacità di trasmettere emozioni ed infatti tutti premiati dalla statuetta.
Provate a gustarlo come un bicchiere di vino pregiato senza curarvi dell'etichetta e soprattutto senza farvi distrarre dai bla bla bla e vi assicuro che avrete delle piacevoli sorprese.