Renzi a tutto campo ieri. Sull'onda dell'entusiasmo per questo grande comunicatore, mi accingevo a scrivere le mie impressioni, ma prima di farlo ho voluto aspettare le reazioni dei quotidiani nazionali.

Chi avesse letto il mio articolo del 25 febbraio (in tre parti) 'Governo Renzi, perchè non durerà: terza ed ultima parte dell'inchiesta' non sarà rimasto eccessivamente sorpreso dalla mossa di Renzi, ma i giornalisti presenti in sala stampa, forse ipnotizzati dalla personalità del premier, o forse anche frastornati dall'enorme ed inusuale quantità di notizie e di dati, snocciolati per di più in modo non convenzionale, non hanno ben colto la rasoiata che, da quasi sicuro perdente nella prossima battaglia al senato, l'ha di nuovo trasformato in un probabile vincente.

Facciamo un passo indietro, questa è l'epoca dei grandi comunicatori:

Berlusconi, che dato per scomparso è risorto ed ha portato una destra allo sbando a sfiorare la vittoria nelle passate elezioni.

Grillo, che dal nulla ha costruito il primo partito italiano, senza giornali e televisioni.

Papa Francesco, il più grande di tutti, occupa in pianta stabile notiziari e tg, in un anno ha cambiato la chiesa ed il suo modo di comunicare, è già entrato a pieno titolo, come il suo omonimo, nella leggenda.

Renzi, ultimo arrivato ma non ultimo, che in due anni ha conquistato un partito insidiosissimo ed un paese.

Questi comunicatori, hanno tutti in comune la stessa cosa: sanno parlare il linguaggio della gente.

Il nostro, ha gestito una sala stampa di livello internazionale come nemmeno il Berlusca dei tempi migliori avrebbe saputo fare, con una padronanza di linguaggio e di gestualità che più che un premier sembrava Silvan.

Ha usato l'ironia da attore consumato, agitandola come un minaccioso spadone sempre sospeso sulle teste dei paladini dell'informazione, e si sa che i giornalisti usano l'ironia ma ne hanno un terrore folle.

Dopo il" Fassina chi" e l' "Enrico stai sereno" quello spadone terrorizza un po' tutti.

Dunque abbiamo detto che il problema per Renzi sarà al senato nei prossimi giorni, alla camera se l'è cavata appena appena, ed allora il nostro cosa si è inventato?

Quella che era la vera notizia della conferenza stampa di ieri: "se non passano la riforma del senato e dell'articolo quinto, non solo mi dimetto, ma smetto proprio di fare politica." parole sue.

In questo modo, se la riforma non passasse, potrebbe andare alle elezioni richiamato letteralmente a furor ( e mai termine è stato più appropriato di questo) di popolo, indicando chiaramente nomi e cognomi di chi ha fatto fallire la riforma e che verrebbe definitivamente cancellato dalla gente dalla scena politica.

In un modo o nell'altro, con la mossa di ieri Renzi ha vinto.