La voce del dissenso torna ...per dissentire.

Detesto i radical chic che trattano con sufficienza tutto ciò che è nazional popolare, gli stessi che poi si lanciano in lodi sperticate alla Pop art: delle due l'una, o non hanno ben capito cosa è oppure è l'inglese che fa chic.

Detto questo, spettacoli autenticamente sociologici come "Uomini e Donne", "l'Isola dei Famosi" o, in questo caso "Il Grande Fratello" vengono visti con sospetto quando non addirittura con disgusto, come se i vari Rambo o i Polpettoni natalizi fossero meglio.

Però gli autori, spesso in fase creativa calante, abusano spesso della sensibilità dei concorrenti offrendo in pasto agli spettatori le immagini delle loro sofferenze: ricorda un po' lo spettacolo del Colosseo o la Corrida, dove il toro, prima di essere ucciso in nome dello spettacolo, viene atrocemente torturato.

Io tifo sempre per il toro..

Dopo aver intenerito gli spettatori con la ragazza priva di un braccio, è venuto il momento di offrire quello spettacolo crudele che in passato attirava tanta gente nelle arene.

Ecco allora che nel circo si accende la luce dei riflettori sui "Fratelli Papillon" , due tenerissimi e simpaticissimi puffi che non mancheranno di suscitare l' istinto materno nelle spettatrici.

Il problema è che la bellezza spesso è crudele, in un carrozzone dove tutti sono belli, due solo simpatici spiccheranno come una coppia di mosche bianche.

E mentre gli altri si esibiranno nell'eterno gioco del corteggiamento e dell'amore, a loro sarà riservata, come sempre avviene in questi casi, la particina dei bambini poveri che guardano con gli occhioni tristi e sgranati i giocattoli dei loro coetanei più fortunati.

Onestamente questo spettacolo che ha in sè qualcosa di vagamente osceno inizierebbe anche a stufare.

Nell' "Isola dei Famosi" le sofferenze dei concorrenti, famosi appunto, per placare il desiderio di rivalsa della gente comune, vengono amplificate con metodi di tortura raffinati che se venissero usati sugli animali susciterebbero l'indignazione generale.

Anche i ricchi piangono: the show must go on

Ora però è l'epoca di Papa Francesco, le mode e le tendenze a volte possono cambiare radicalmente quando un Uomo con la maiuscola si pone come metro di paragone, era già successo con Gandhi.

Speriamo che, come per i politici, a questa generazione di autori ormai superati se ne sostituisca una molto più creativa.