Mi ero ripromesso di non parlarne più, ma il linciaggio mediatico che vedo in questi giorni nei confronti di Gennaro De Tommaso (che ormai tutti conoscono come Genny 'a Carogna )mi risulta insopportabile. Eppure capire cosa è successo sabato sera allo Stadio Olimpico non era poi così difficile, ma pare che i media facciano colpevolmente orecchio da mercante.



Leggo e sento in tv da più parti che "non bisogna trattare con i delinquenti" (Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica, al quale potremmo chiedere come mai lui tratta con Berlusconi, a questo punto, ma sarebbe un altro discorso), addirittura che "quel capo ultras andava spogliato ed arrestato" (la vedova di Filippo Raciti, commissario di Polizia ucciso a Catania durante gli scontri tra ultras).





Eppure nessuno, tra tutti quelli a cui ho chiesto, ha saputo rispondere a 3 semplicissime domande:



1. Quali reati ha commesso Genny 'a carogna? Almeno fino a prova contraria, indossare una maglia con una scritta, per quanto discutibile, non è ancora reato, in un paese in cui (forse) vige ancora la libertà di parola e di espressione. Io la maglia non l'avrei di certo messa. Mi fa schifo. Ma di certo non è un reato indossarla (anche perché, per chi non lo sapesse, Speziale, il tifoso che è in carcere per l'omicidio Raciti e al quale inneggiava la maglia della "carogna", ha chiesto una revisione del suo processo, sul quale vertono forti dubbi. Basta usare Google per saperne di più).



2.

Come mai tutti parlano e sbattono in prima pagina il De Tommaso e nessuno parla del vero mostro, cioé colui che è uscito premeditatamente da casa con una pistola, andando a tendere un agguato ai tifosi di una squadra che, quel giorno, non era neanche avversaria della sua? Leggendo in giro sembra quasi che uscire armati e piantare un paio di pallottole nella colonna vertebrale di qualcuno sia di gran lunga meno grave che indossare una t-shirt con un messaggio becero.





3. Tutti parlano di "trattativa", ma nessuno sa dire di che trattativa si sarebbe trattato. Una trattativa, per definizione, prevede che ci sia una parte che ha qualcosa da dare ed in cambio pretende qualcos'altro.

Cosa avevano dunque da trattare gli ultras del Napoli con le forze dell'ordine? Qualcuno mi ha detto: "hanno minacciato di non far giocare la partita".

Vero, ma resta la domanda: per essere una trattativa, o peggio un ricatto, ci sarebbe bisogno di un fattore che invece manca: la contropartita.

Anche ammesso che fosse vero (e i fatti e le testimonianze dicono che non lo è) che Genny 'a carogna avesse ricattato le forze dell'ordine per dare il presunto nulla osta per lo svolgimento della partita, cosa avrebbe chiesto in cambio?



Lascio dunque, a quanti dei miei lettori vorranno commentare, dare una risposta a tali quesiti. E come ciliegina sulla torta aggiungo anche una provocazione: siamo sicuri che se Genny 'a carogna non fosse stato un napoletano, si sarebbe alzato contro di lui tutto questo polverone? Oppure invece è stato il più ignobile dei preconcetti (napoletano+carogna+tatuaggi = camorrista delinquente)?