Molti rimpiangono i vecchi politici: vorrei ricordare alcune figure caratteristiche. Nel passato una delle figure politiche maggiormente rappresentate nel panorama italiano era quella del " Coniglietto-mannaro" (metafora tratta dal romanzo Il mulino del Po di Bacchelli). Uno dei primi coniglietti mannari è stato senza dubbio l'onorevole Andreotti, uomo che accanto alla natura rassicurante del cattolico che faceva carità al suo mendicante professionale che lo aspettava quando c'erano i fotografi, fuori della messa, assommava una natura spietata capace di annientare un avversario politico senza muovere un muscolo.



Un altro coniglietto mannaro è stato Ciriaco De Mita che con la sua faccia da prete ha fatto tanti e tali favori agli abitanti di Nusco da costruirsi un feudo per tutta la vita. Non era certo un coniglietto l'onorevole Sbardella uomo dalla formidabile mandibola con lunghi denti affilati da squalo, nè l'onorevole Cirino Pomicino, quest'ultimo assomigliava più ad un folletto che sfrecciava con occhi vivaci ed attenti per i corridoi di Montecitorio ottenendo notizie utili ed importanti.

Ma il più importante, il prototipo dei coniglietti mannari è stato senz'altro l'onorevole Mastella capace di nascondere dietro ad un aspetto pacioso e rassicurante di buon padre di famiglia un carattere terribile da vero lupo mannaro quando si arrabbiava coi propri collaboratori. Per lui la più grande sciagura era che qualcuno ottenesse anche un minimo posto di lavoro nella pubblica amministrazione o negli ospedali del suo territorio senza passare attraverso di lui, delle sue fetide raccomandazioni o attraverso il suo entourage.

Molti rimpiangono ancora questi personaggi, io no, non tanto per me, quanto per i nostri giovani che dovevano chinare la testa e provare riconoscenza per sempre a questi signori che, senza rischiare niente in proprio ed in sostanza non avevano creato niente, si comportavano (forse lo erano veramente) come fossero stati padroni di tutto.