C'è chi sostiene che l'uomo è arrivato dove è arrivato grazie all'evoluzione della specie, ma considerando le mode, sempre più strane e sempre più pericolose, difficilmente si può accostare il pensiero di evoluzione al significato di accrescimento d'intelletto e di miglioramenti nell'educazione generale delle persone. Infatti, sempre più spesso ci sono vittime legate all'attività dettate dalle nuove mode, come quella di ubriacarsi fino al limite, sconfinando spesso con il coma etilico, oppure quella di sbronzarsi più velocemente versandosi dei superalcolici direttamente nell'occhio per far sì che l'alcol arrivi prima al cervello. Tutte queste sono solo alcune delle mode degradanti che la generazione dei giovani di oggi continuano a considerare allettanti e divertenti.

Spesso la causa di tutto questo, è la mancata, o la scarsissima, educazione ricevuta dai propri genitori; e questa mancanza di educazione da parte dei genitori, ai ragazzi, non li fa pienamente essere coscienti del rispetto dovuto al proprio corpo, e al prossimo prima di tutto. Qui si scatenano dunque le mode pericolose. Con l'avanzare della diffusione degli Smartphone, sempre più persone camminano per strada, con cuffie o auricolari nelle orecchie, senza destare volontariamente la minima attenzione a quanto gli sta succedendo intorno, a scapito proprio e degli altri. Di pericoloso nel selfie (fino a qualche tempo fa chiamato autoscatto), non ci sarebbe neanche nulla; ma il contesto in cui viene fatto rende l'azione, non solo giustamente discutibile e punibile, ma soprattutto estremamente pericolosa. È, purtroppo, sempre più frequente avvistare persone che si scattano selfie, magari da postare sui loro social network preferiti, mentre stanno guidando un'automobile. Questo comportamento è da evitare, perché per una moda, che può piacere come può non piacere, si rischia di mettere in serio pericolo la vita di più persone.

I più indisciplinati in Europa, secondo uno studio condotto direttamente dalla Ford, sono i ragazzi inglesi, con il 33% di loro che si scatta selfie alla guida.

Gli italiani sono, per ora, nella media europea, e si stabilizzano al 26%. Per far comprendere meglio la gravità della situazione, Ford ha reso noti alcuni risultati di test interni, i quali affermano che per fare un selfie alla guida ci si distragga in media circa 14 secondi. I tempi, ovviamente, si allungano a circa 20 secondi se si apre anche il social network su cui postare il selfie appena scattato. Per rendersi bene conto di cosa significhi questo, basta pensare che un'auto lanciata a 100 km/h percorre, nel tempo che occorre per farsi un selfie, la distanza pari a cinque campi da calcio; quindi le probabilità di ritrovarsi troppo a ridosso di un incrocio o dell'auto che ci sta davanti, impedendoci di frenare per tempo, sono molto elevate.

Peggio ancora è quando un pedone attraversa imprudentemente la strada mentre l'auto che sopraggiunge è "guidata" da un malato di selfie. Le statistiche dimostrano che incidenti di questo genere sono sempre più in aumento.