Analizzando bene il risultato del voto delle recenti regionali, sia dell'Emilia Romagna sia della Calabria, si scopre che le cose non stanno per come le racconta Matteo Renzi. Il Partito Democratico in termini di consensi ha perso molto, mentre l'astensionismo è diventato in questa tornata elettorale l'arma legittima e democratica più utilizzata dal Popolo che, va presa in considerazione come grave sintomo di malessere sociale e di protesta nei confronti della politica. Renzi dichiara l'esatto contrario di quanto è avvenuto: "La non grande affluenza è un elemento che deve preoccupare ma che è secondario".
Si vede che usa una chiave di lettura molto personalizzata e soprattutto di parte, per tentare di nascondere i primi segnali di protesta popolare. Certamente non si può negare l'evidenza della vittoria del centrosinistra, ma non si può sicuramente parlare di un risultato eccellente.
Facendo un semplice calcolo in merito ai risultati elettorali in Calabria, si scopre subito che il tanto enfatizzato 64,7% di consensi per il candidato del centrosinistra Mario Oliverio, non è altro che un modesto risultato, quantificabile nella percentuale del 27%, dei calabresi aventi diritto al voto, cioè, 1.897.729, dei quali, soltanto 848.284 si sono recati ai seggi elettorali per esprimere la loro preferenza e anche la propria disapprovazione, poiché la somma delle schede nulle e bianche hanno raggiunto l'esorbitante totale di 54.258 schede.
In definitiva, i voti validi sono stati 794.026 che hanno dato la possibilità al candidato governatore Mario Oliverio di essere eletto con il 27% delle preferenze, lasciando agli altri candidati in corsa per la presidenza: Wanda Ferro; Nico D'Ascola; Cono Cantelmi e Domenico Gattuso, il rimanente 16,7 %.
Continuando ad analizzare sempre in valori percentuali il risultato delle elezioni regionali in Calabria, in maniera tale da rendere meglio l'idea di come sono andate veramente le cose, si può affermare che il 55% dei Calabresi non si è recato al seggio per votare, mentre il 6,5% pur recandosi alla sezione di voto, ha dimostrato tutta la propria disapprovazione per la politica, lasciando la scheda in bianco o ricamandoci sopra frasi poco ortodosse, al fine di farla annullare.
Di tutto si può dire di queste elezioni regionali, meno che il centrosinistra abbia stravinto. La realtà dei fatti dimostra l'esatto contrario. Si può dire tranquillamente che con queste percentuali di astensionismo ha vinto soltanto la protesta popolare ed ha perso la democrazia.