Ho sempre ritenuto il sindacato una istituzione democratica al di sopra delle parti, al servizio di tutti. A parte qualche piccolo errore che commette quando si radicalizza, il sindacato dev'essere al centro della vita sociale di qualsiasi popolo, là dove si pratichi la democrazia. Un articolo pubblicato da blastingnews.com del 23 aprile 2015 intitolato "Sindacato: garanzia democratica e motore dello sviluppo economico", a cui rimando chi ne ha voglia, mette appunto in rilievo la necessità di questo organismo per conseguire obiettivi sociali ed economici. La scuola è una ricchezza che dobbiamo custodire sempre, rinvigorendola e mettendola al centro della società. Per questo problema, non solo bisogna ascoltare il sindacato, ma insieme apportare tutte quelle rettifiche all'attuale assetto della scuola, basata sul precariato. Governo e sindacato stanno dialogando e questo è un segno positivo. Vi sono alcuni argomenti da definire ed in particolare quello che vorrebbe attribuire la valutazione dei docenti ad un comitato composta da studenti e genitori. Punto da modificare. Altro punto importante è dare stabilità al personale docente che a volte giunge alla pensione da precario. Ancora un altro aspetto molto importante è la possibilità di collegare la scuola al mondo del lavoro e dare agli studenti una formazione completa a fine corso. Il governo credo sia su queste posizioni, ma occorre molto tempo per attuarle e diverrebbe una vera rivoluzione per la nostra scuola. Le aziende manifatturiere sono in continua ricerca di personale specializzato che non riesce a trovare. Vi sarebbe in quel settore un bacino per molte assunzioni. Lavoriamo insieme e non molliamo, per trovare le migliori soluzioni. Senza entrare nel merito, aver boicottato i test Invalsi non è stata una brillante idea, anzi una pessima idea. Mi auguro che il sindacato rifletta. Ora però non ci fermiamo e andiamo avanti a discutere. In fase di trattativa governo-sindacato, sollevare lo spauracchio del blocco degli scrutini, può produrre un certo effetto, ma penso proprio che si debba evitare. Il sindacato sia più moderno, si affidi di più al dialogo e meno allo sciopero e non continui a considerare il governo come l'avversario. In fondo entrambi, il sindacato da una parte e il governo dall'altra chiedono la stessa cosa: contribuire a migliorare la nostra scuola. Se trovi di gradimento questo articolo e vuoi ricevere aggiornamenti in materia, clicca sul tasto segui in alto.