La banca dati on line dell'Istat, alla voce "Opinioni dei cittadini e soddisfazione per la vita", riporta alcune tabelle, divise per categorie, a proposito dell'andamento della fiducia interpersonale dal 2001 al 2013 in Italia. In breve, dal 2001 al 2013, la fiducia nel prossimo risulta essere generalmente aumentata tra il 10% e il 20%. L'andamento è stato quello di un continuo aumento. Crescita della fiducia interpersonale che l'Istat ha avuto cura di rilevare anche per fasce d'età, a sorprendere è il fatto che la crescita continua della fiducia è stata rilevata sia nella fascia da 3 a 5 anni che in quella da 75 a 80, così come anche in tutte le altre fasce intermedie.
La tabella del "giudizio sulla fiducia", in totale, ci informa che il giudizio "gran parte della gente è degna di fiducia" aumenta dal 21,7 del 2010 al 23,2 del 2014. In armonia, il giudizio "bisogna stare molto attenti", diminuisce dal 75,8 del 2010 al 74,6 del 2014.
In effetti, avere fiducia, significa essenzialmente avere fiducia in qualcuno o qualcosa. Intravediamo qui la possibilità di collegarci a un altro grande fenomeno che ha interessato l'italia negli ultimi 14 anni:internet! O meglio, il social network per eccellenza Facebook! Sui social network diverse persone sperimentano il confronto col diverso.
La possibilità di bloccare o ignorare persone e relazioni indesiderate permette di abitare un ambiente sempre più dedicato, impegnato in relazioni costruttive vecchie e nuove (parenti, colleghi, amici). In tal senso il tempo trascorso in rete viene sempre più a configurare la memoria e l'esperienza di un mondo - innanzitutto più esteso - per lo più composto da nuove relazioni e conoscenze.
Nulla di troppo spirituale
Qualcosa non torna
Diversi analisti affermano che la crisi economica è scatenata e aggravata a causa della diminuzione generale della fiducia nel prossimo, negli investimenti, nella comunicazione. Dunque, se la crisi è generalmente aumentata e, allo stesso tempo, anche la fiducia nel prossimo risulta generalmente aumentata, c'è qualcosa che non torna. Infatti, continuando ad analizzare le tabelle Istat sulla fiducia interpersonale, emergono nuovi dati chiari e contrastanti.
Questa forte anomalia affiora dalle categorie, per così dire, del "vecchio mondo". La fiducia nel prossimo per territorio, la fiducia nel prossimo per condizione sociale o professione, la fiducia nel prossimo per titolo di studio, riportano la vittoria di "bisogna stare attenti" tre a uno rispetto a "gran parte della gente è degna di fiducia".