Lo strano esonero di Inzaghi: L'esonero di Pippo Inzaghi da parte del Milan è avvolto nel mistero. Certo, quasi nessuno, alla luce del brutto piazzamento del Milan in campionato, si aspettava che la società rossonera potesse riconfermarlo alla guida della panchina del Milan. 13 vittorie in 38 partite, decimo posto in classifica, sono davvero troppo poco per una società blasonata come l'Ac Milan.

Le colpe di Inzaghi

Nel suo primo anno su una panchina di Serie A Inzaghi ha commesso diversi errori di inesperienza. Si è fatto dettare schemi tattici dalla dirigenza rossonera ed è parso assecondare eccessivamente i desiderata della società.

Il video postato da Gazzetta.it in cui Berlusconi intima a Inzaghi di gridare alla squadra il karma "Attaccate" è la cartina di tornasole della dipendenza di Inzaghi dai diktat societari. Ciò ha denotato anche una mancanza di personalità da parte del giovane tecnico rossonero. Veniamo agli errori tattici: Milan sempre schierato sulla difensiva, gioco quasi esclusivamente affidato alle ripartenze in contropiede, troppi goal subiti sulle palle inattive. Insomma, una sequela di errori tattici, a cui Inzaghi ha cercato di sopperire con la bravura del suo portiere, Diego Lopez (tra l'altro non si capisce come mai il Real Madrid abbiano deciso di privarsene, preferendogli un Casillas sul viale del tramonto) e con l'abilità del suo principale terminale offensivo, Jeremy Menez, autore della sua migliore stagione calcistica in assoluto.

Ma non tutte le colpe sono state di Inzaghi: a monte ci sono stati numerosi errori della dirigenza, che non ha saputo garantire al tecnico piacentino una rosa all'altezza delle aspettative: su tutti, Fernando Torres e Mattia Destro si sono rivelati dei flop clamorosi.

Perché l'esonero e non la rescissione del contratto?

Tornando all'interrogativo che ci siamo posti all'inizio dell'articolo, perché nonostante gli ottimi rapporti esistenti fin dal principio tra la dirigenza rossonera e l'allenatore Inzaghi non si è giunti alla rescissione del contratto, il quale sarebbe dovuto scadere nel 2016?

Perché le due parti non hanno trovato un accordo e non è stata proposta a Inzaghi una buonuscita? Ciò rischia veramente di rovinare quello che, fino a poco tempo fa, era un vero rapporto di amore che legava l'ex giocatore rossonero alla sua società. Ebbene, crediamo che il Milan, nella risoluzione di questa faccenda, avrebbe dovuto comportarsi in maniera più corretta nei confronti di un tesserato che ha dato anima e corpo ai colori rossoneri. Per di più, il Milan, che ha ancora sotto contratto Clarence Seedorf, si ritroverà l'anno prossimo a dover pagare il contratto di tre allenatori: Mihajlovic, Inzaghi e lo stesso Seedorf