La solita 'Italietta' della burocrazia è quella che si profila all'orizzonte da oggi in avanti, o meglio, da giorno 14 luglio in poi. La marmellata è pronta per essere spalmata sul quel pezzo di pane già imburrato,e tutti, improvvisamente, ‘accusano’ un leggero languorino in bocca. Di che stiamo parlando? Ovviamente del calderone dei corsi di formazione utili alle finalità di una eventuale chiamata diretta da parte dei presidi. Uno straripante calderone di offerte formative, troppo pieno e quasi pronto per scoppiare, se dovesse aprirsi quel coperchio troppo traballante.

Insegnanti con la sindrome di 'Paperon De Paperoni'

La nuova ‘chiamata diretta’, infatti, indipendentemente da quello che le parti firmeranno il prossimo 14 luglio c.a., sarà un modo come l’altro per far guadagnare una montagna di soldi agli innumerevoli Enti di formazione accreditati presso il Miur che erogano corsi di formazione per i tanti insegnanti ‘itineranti’. Se i criteri per la chiamata diretta dovessero rimanere così come si prospetta, l’unico modo per accrescere il loro bagaglio di certificazioni sarà, appunto, accaparrarsi uno di quei corsi. I DS saranno in cerca del docente più titolato e più certificato e un preside attento e meticoloso terrà certamente conto dei titoli, doppie lauree comprese.

Anche le lauree a distanza, infatti, faranno la loro parte. E che parte! Salvo poi accorgersi che per acquisire tutte queste conoscenze bisogna possedere un lauto conto in banca da far venire invidia persino a ‘Paperon de Paperoni’: i costi, a quanto sembra, sono da capogiro e il business delle svariate Agenzie di formazione si aggira nell'aria, come gli avvoltoi in cerca delle carcasse da dilaniare.

La Buona Scuola ha, di fatto, rinvigorito questo vertiginoso sistema che ricorda tanto quello che si è verificato nel corso degli anni precedenti per quanto ha riguardato le GaE, quando i master a distanza (un master online valeva 3 punti) era il sistema più gettonato per scavalcare qualche fraterno amico, tra i ranghi dei punteggi a doppio zero delle affollatissime Graduatorie ad Esaurimento.

Morte tua vita mia, qualcuno sostiene e ‘scippare’ l’immissione in ruolo degli altri, per un solo punticino, è stato per anni lo sport più in voga di sempre. Altri tempi, ma sempre la solita storia.

Un altro mercato delle certificazioni in vista

Certificazione a tutti i costi: questa sarà la parola d'ordine. Ma di cosa si tratta? Tutto questo sembra essere un vero e proprio mercato delle certificazioni, rilasciate, a volte, anche da rinomate Università telematiche, con il solo scopo di far lievitare i titoli presenti all'interno dei curricula professionali degli insegnanti, in cerca di fama e di gloria, pensando che un titolo in più o in meno porterà loro solo una buona sistemazione, anche vicino casa.

Poi si scoprirà, come per magia, che dopo avere speso più di 5 mila euro in corsi in FAD o magari con una doppia laurea, il posto se lo accaparrerà un ‘insignificante’ collega, solo perché in possesso dell’attestato ECDL, utile per gestire il sito istituzionaleonline della scuola.

La Repubblica di Napoli titola: “Scuola, lo scandalo dei corsi”

Qualcuno affonda anche il ditonella piaga a proposito della cocciutaggine dei governi passati, oltre che di quello attuale, per le reiterate deleghe concesse agli Atenei universitari finalizzate al rilascio delle abilitazioni per l’insegnamento, sostenendo che l’unico motivo per cui tali Enti sono preposti a tale compito è dovuto al fatto che molti ministri sono stati e sono tuttora anche professori universitari.