L'Italia del centro trema nella notte: accumoli è l'epicentro, ore 3:36, magnitudo 6.0. Cinque minuti dopo, a pochi chilometri di distanza, si registra magnitudo 3.9 vicino Norcia; vengono segnalate altre scosse, numeri significativi: 5.1, 5.4 ed infine, sempre nei monti reatini, un'ulteriore scossa di magnitudo 4 alle 5:08.

La testimonianza

Ho atteso l'alba perché chiedevo solo la luce, è bastato poco affinché quella terribile notte tornasse, mi circondasse con le sue braccia lunghe e appiccicose e sorridesse maligna. E' giunta a quell'ora come a ricordarci che lei non se n'è andata del tutto, ha fatto ritorno nel luogo mutilato, nei cuori sconvolti, nell'anima scossa.

La routine è stata la stessa: il paese si sveglia e scende nelle piazze, ci si sostiene, tra una parola e una tazza di caffè bollente in mano, abbiamo tutti paura, che succederà adesso? E' agosto ma, per chi c'è stato, potrebbe essere benissimo aprile; siamo stanchi, assonnati, alcuni di noi hanno preso sonno tardi, tra pocheore suona la sveglia.

Le prime immagini dei TG sono confuse, poco chiare, i giornalisti tentano di fare un quadro generale della questione, abbiamo qualche dichiarazione tremenda, cruda, dura. Eppure noi la conosciamo benissimo, siamo preparati, abbiamo la corazza attorno al cuore ma siamo lo stesso fragili.Che forse non è un caso se molti di noi prima ancora di sentirsi il letto muoversi hanno provato la sensazione dell'anima che si scontrava contro le costole, contro le ossa.

Quando la mattina arriva è gelida e bianca, pulisce e ci idrata, si fa chiarezza, eppure c'è chi ha paura di sapere. Amatrice è un paese che non c'è più, è la prima vera e propria dichiarazione che ci dicono, il sindaco parla, chiede rinforzi, chiede aiuto: "C'è gente sotto le macerie, aiutateci".

Sono tanti i piccoli paesi coinvolti in una notte, insieme in una realtà dolorosa collettiva, insieme siamo forti ma adesso abbiamo bisogno di aiuto. Ed è questo un giorno che tiene per mano uno che sembrava un poco lontano, quel 6 aprile 2009, ci si guarda le spalle e si segue la luce dell'alba amara.