La questione che vorrei portare alla luce fa riferimento ad un particolare tecnico sulle griglie di valutazione pubblicate per il concorso docenti.

Tralasciando le seppur valide riflessioni pubbliche in atto che vanno a toccare il “pasticcio” delle Commissioni (perché siano state formate, per la maggior parte, dagli stessi professori delle scuole, ormai in ruolo da numerosi anni, e non, invece, in maniera più plurale, da esperti esterni della valutazione, docenti universitari di scienze delle formazione, professionisti del settore, ecc.), parto con l’esprimere innanzitutto il mio grande dubbio: “ma se fossi andato a fare il concorso in un’altra regione, sarei passato?”.

Visto che questa mia domanda risulta avere senso, purtroppo, a prescindere dalla mia bravura o incapacità, vuol dire che qualcosa nella predisposizione del Concorso non ha funzionato.

Non è stata garantita l’uniformità del Concorso pubblico in chiave nazionale, perché ciascuna commissione ha redatto la propria griglia di valutazione per la prova scritta.

E questo è il punto centrale: prova scritta uguale per tutti, ma correzione diversificata (!)

Arriviamo, quindi, al “pasticcio” delle griglie di valutazione.

Le griglie di valutazione sono state redatte dalle singole commissioni. Per ciascuna classe di concorso, per la stessa identica prova scritta fatta a livello nazionale nello stesso giorno in tutte le regioni, quindi, sono state costruite tante diverse griglie di valutazione, differenti da regione a regione.

Questo ha provocato, per esempio, che il punteggio affidato a ciascuna voce della griglia di valutazione sia stato differente da griglia a griglia, da regione a regione.

Faccio riferimento alla prova scritta della nuova classe di concorso A037. La commissione di Pavia, da verbale, ha approvato la griglia di valutazione il 07/06/2016, quindi in seguito all’espletamento della prova scritta, fatta il 16/05/2016, e già semplicemente questo fatto ha creato problemi oggettivi ai candidati nel formulare le risposte.

Ma più di tutto, nella griglia di valutazione approvata dalla commissione di Pavia, si legge come primo CRITERIO: PERTINENZA. Questo criterio vale da 0 a 2 punti su un max di 5,5 totale a risposta. Il punteggio parte da 0, che corrisponde in questa griglia a: RISPONDENZA NULLA ALLE INDICAZIONI E ALLE RICHIESTE. Molti candidati hanno preso 0 del criterio Pertinenza, pur avendo comunque scritto una risposta.

Invece, sempre per la stessa prova scritta, nella griglia di valutazione approvata dalla commissione del Lazio, si legge come primo CRITERIO: PERTINENZA, come in Lombardia, però lo 0 in questa griglia corrisponde a: IN CASO DI RISPOSTA ASSENTE (così come previsto dalla normativa). [Qui la dicitura fa riferimento al Decreto Ministeriale 95 del 23 febbraio 2016]

In base a questo, quindi, nel Lazio si è preso punteggio 0 solo il candidato che non ha risposto per niente, mentre si è preso 0,5 chi ha dato una risposta non pertinente. Mentre in Lombardia chi ha dato una risposta non pertinente si è preso 0.

Questo causa una disparità di votazione sullo stesso criterio della griglia di valutazione.

E questo mi fa tornare in mente il mio grande dubbio “ma se fossi andato a fare il concorso in un’altra regione, sarei passato?

”. In base ai numeri, mi sarebbe bastato andare a fare il concorso nel Lazio, invece che in Lombardia, e sarei passato perché avrei avuto nelle tre domande di cui ho preso 0 di pertinenza, 0,5 + 0,5 + 0,5 = 1,5 e con questo punteggio in più avrei raggiunto la sufficienza totale.

(Per tutti, a livello nazionale, c’era la soglia del 28/40 come voto minimo da raggiungere per essere ammessi all’orale).

Per quanto riguarda i successivi CRITERI di CORRETTEZZA LINGUISTICA e COMPLETEZZA, il discorso è il medesimo e questo va ad aggravare ancor di più la situazione.Quindi?