In genere, i lettori del Fatto Quotidiano di Marco #Travaglio non leggono Il Giornale di Alessandro #Sallusti. I primi orbitano soprattutto nell’area del Movimento 5 Stelle, i secondi in quella del centrodestra con una particolare predilezione per Silvio #Berlusconi. Questo significa che le rispettive linee editoriali non solo si distinguono nettamente, ma spesso sonodiametralmente opposte. Da oggi, 28 settembre 2016, potrebbe non essere più così. Le due testate, infatti, aprono con una notizia sostanzialmente identica. Il Fatto Quotidiano titola: “La Boschi in tour nel Sudamerica a spese dello Stato per piazzare il Sì”.
Il Giornale spara in prima pagina: “Boschi a caccia di un ‘sì’ a spese degli italiani”.
Dal Giornale e dal Fatto accuse bipartisan al ministro Boschi
In sostanza le accuse bipartisan dei due giornali al ministro delle Riforme costituzionali, Maria Elena Boschi, vertono sulla scoperta che le cinque tappe del suo viaggio in America del Sud sono diventate l’occasione per magnificare gli esiti miracolosi del ‘Sì’ al Referendum costituzionale agli occhi delle comunità italiane residenti (e votanti) oltreoceano. Con un costo complessivo, tra viaggio e soggiorno, che si aggira intorno ai 300 mila euro.
La notizia, giornalisticamente parlando, c’è ed è ghiotta. Peccato che a renderla sospetta siano le simpatie che ciascuno dei due organi di stampa non tenta mai di mascherare.
Quello di Sallusti, ad esempio, si sta preparando a celebrare gli ottant’anni del Cavaliere con dieci inserti fotografici che per altrettanti giorni saranno distribuiti in abbinata al quotidiano. Il Fatto, invece, continua la sua opera di pompiere sugli scivoloni della Giunta Raggi e a favore del Movimento 5 Stelle con articoli del tipo: “Anche per Sky ‘5 Stelle uguale caos’, ma gli italiani votano caos”.
Il Fatto e Il Giornale, quotidiani o curve da stadio?
Certo, da un tifoso della Roma ci si aspetterebbe la difesa preventiva di Totti e l’attacco contro i giocatori e le maglie avversarie. Ma un giornale non è la curva di uno stadio né il bar dello sport. Dovrebbe servire a informare i lettori, senza scegliere accuratamente le notizie da mettere in pagina con lo scopo di favorire o meno la persona, il partito o il gruppo con cui è maggiormente in sintonia. Alla lunga questa tendenza ne mina la credibilità e, in alcuni casi, può sortire effetti paradossali come quello di rendere amici i nemici.