L’ultima cena di stato della presidenza Obama è riservata all’Italia guidata dal premier Matteo Renzi. All’ormai famosissima cena americana di questa sera parteciperanno, oltre a Metteo Renzi e alla moglie Agnese, anche molte personalità simbolo dell’Italia, come Roberto Benigni , Giorgio Armani, Giusi Nicolini a Bebe Vio. L’iniziativa non può essere considerata per nulla casuale, ma ha delle manifeste finalità.
Pare evidente che con questa cena di stato Barack Obama voglia in qualche modo aiutare Matteo Renzi
Pare del tutto evidente, infatti, che con questa cena di stato il Presidente uscente degli Stati Uniti, Barack Obama, voglia in qualche modo aiutare il premier italiano in forte difficoltà sul referendum costituzionale del 4 dicembre.
Non a caso Obama, ieri in un'intervista a Repubblica, si è schierato apertamente con il capo del governo italiano contro l'austerity europea, ma soprattutto sottolineando l’importanza delle riforme volute proprio da Renzi. Insomma, gli Stati Uniti d’America, o meglio l’Amministrazione uscente di Barack Obama, si sono schierati ufficialmente con Matteo Renzi, pensando forse di poter condizionare l’opinione pubblica italiana. Non a caso, precedentemente l’ambasciatore Usa in Italia era intervenuto a favore della riforma costituzionale varata dallo stesso Matteo Renzi.
Le ragioni del sostegno di Barack Obama a Matteo Renzi
Le ragioni di questo sostegno, a mio giudizio, si possono cercare soprattutto nel fatto che, dopo brexit, l’Italia a trazione Renzi possa essere l’unico paese di peso in Europa a garantire gli interessi statunitensi, ma anche per cercare di conquistare qualche voto in più degli italoamericani alle imminenti elezioni presidenziali Usa.
A questo punto, vi è da chiedersi se davvero questa “parata” di fine mandato possa avere qualche influenza sull’opinione pubblica italiana. Francamente crediamo di no. Ma, soprattutto capire quale sarà il rapporto con gli Stati Uniti d’America dell’Italia, guidata da Matteo Renzi, in caso di vittoria di Donald Trump. Una vittoria, quella di Trump, che potrebbe comunque anticipare di pochi giorni la sconfitta di Renzi sul referendum del 4 dicembre con l’inevitabile caduta del governo da lui presieduto. Due risultati che potrebbero cambiare in modo significativo gli attuali assetti mondiali ed europei.