A Torino, nell'ex Villaggio Olimpico, centro residenziale nel quale vivono anche molti immigrati - alcuni clandestini - forti scontri tra alcuni residenti italiani e altri africani. Sembrava lo scenario di una guerra civile, a sentire molti giornali, con urla e scoppi che echeggiavano nell'aria. In piazza oltre cento stranieri in rivolta contro quelli che, a loro dire, sono dei razzisti che non capiscono il disagio nel quale vivono. "Anche noi vogliamo una vita dignitosa" dice un ragazzo del Camerun intervistato da un'emittente locale.

"Abbiamo avuto paura per le nostre vite"

Sentendo diversi immigrati intervistati pare che la causa scatenante la protesta sia stato il lancio, contro una palazzina del MOI dove abitano, di alcune bombe carta da parte di un gruppo di italiani che, non contento, ha cominciato anche ad insultarli etichettandoli con epiteti quali "scimmie" e "bastardi". Uno dei ragazzi africani afferma di avere avuto paura per la sua vita e quella dei suoi famigliari quando ha sentito lo scoppio, segnalando come le autorità competenti di Torino non facciano nulla per tutelarli e continua dicendo come per i torinesi loro siano il nulla.

"Ci vendicheremo dando fuoco ai negozi"

Il clima di tensione che si è creato ha generato una forte rabbia, come si può comprendere dalla parole di alcuni immigrati che hanno affermato come anche la pazienza ha un limite, che sono stufi di essere trattati come bestie e che se continuerà così lanceranno latte di benzina contro le vetrine.

Parole molto forti che hanno creato preoccupazione tra i torinesi riportando alla mente le minacce dell'Isis. Tra la gente c'è anche chi sostiene che è giusto usare la regola dell'occhio per occhio facendosi giustizia da soli. Insomma un clima di odio che non sembra dissiparsi.

La sottile linea tra razzismo ed esasperazione

Fatti come questo sono da condannare a prescindere.

Lanciare bombe carta contro altri esseri umani - indipendentemente dalla nazione dalla quale provengono - è un gesto di rabbia che porta solo altro odio e altra rabbia. Il problema immigrazione, perché in italia sta portando soltanto guai, va gestito in maniera diversa e di certo non facendo guerra tra poveri. Nel caso avvenuto a Torino bisognerebbe conoscere le motivazioni per le quali si è arrivati a questo punto, sperando che non ci sia davvero soltanto razzismo alla base del gesto, al fine di avere una visione delle cose più veritiera possibile ed evitare di parlare per luoghi comuni.

Perché essere esasperati da una situazione di disagio, che molte città vivono per colpa della mancata gestione degli immigrati - specialmente clandestini - da parte delle autorità, non deve portare la gente a diventare razzista a priori compiendo gesti estremi come questo.