Non ci sono parole per descrivere la sconfitta che il popolo italiano ha subito, la più grave forse della storia della nostra Repubblica. L'evidenza è sotto gli occhi di tutti, ma le uniche persone che forse non vedono - o che fanno finta di non vedere - sono le istituzioni. Il risultato del quesito referendario è una prova schiacciante del dissenso che il popolo italiano ha nei confronti di queste istituzioni "non rappresentative". Le riforme, gli scandali, l'incostituzionalità della legge elettorale, la montagna di bugie, l'evidenza della presenza dei poteri forti nelle istituzioni e potremmo continuare a lungo.
Ma per le banche tutto è possibile, anche snobbare le consultazioni popolari in nome di un governo "sprint" che è indispensabile per il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena. E sapete qual'è la cosa più grave? Mascherare quest'intento con le disgrazie della gente (il terremoto del centro Italia). La priorità del governo e delle istituzioni la conosciamo bene: la stabilità delle banche e del sistema finanziario, o meglio, la stabilità delle loro tasche. Le prove?
Il giorno dell'ottenimento della fiducia del governo Gentiloni da parte del Senato, la stessa sera già erano a discutere dei possibili scenari di salvataggio prevedendo, come la prassi, l'utilizzo di fondi pubblici. Tutto questo perché?
Per pagare con i nostri soldi gli errori di manager e amministratori che hanno rovinato il nostro Paese. La povera gente? Un optional.
Alle istituzioni del popolo non importa nulla, e se prima era un'indifferenza dal punto di vista economico, adesso è anche un'indifferenza dal punto di vista politico. Adesso si prospettano scenari di continuità politica che non è condivisa dalla maggioranza del paese.
Le imprese continueranno a fallire, le famiglie continueranno ad impoverirsi e le diseguaglianze sociali saranno sempre più marcate a causa di una politica indifferente ed un popolo inerte a queste sciagure. Cosa accadrà dopo la decisione della Corte Costituzionale sull'Italicum (legge elettorale prima del Porcellum)? Ve lo dico io: un bel niente.