Questa è una storia, veramente, che lascia basiti. Come riporta il sito internet del fatto quotidiano, tutti i Comuni italiani, nessuno escluso, continuerebbero a inviare ai distretti militari di competenza le liste di giovani in età di leva virtuali, nonostante il servizio militare obbligatorio sia ormai stato abolito da circa 12 anni.
La notizia è stata riportata anche da Il Fatto Quotidiano questo 12 marzo 2017, ma ciò che ci stupisce è che sia venuta fuori solo ora. Probabilmente, vi sono delle ragioni, a noi comuni mortali incomprensibili, per continuare a perpetuare degli adempimenti inutili.
Forse, azzardiamo un'ipotesi, per avere degli elenchi aggiornati di riservisti in caso di guerra? Non lo sappiamo.
Burocrazia assurda: è proprio necessario impiegare dei dipendenti pubblici in compiti inutili?
Ciò che sappiamo, sicuramente, è che ci sono dei dipendenti pubblici, pagati con le nostre tasse quindi, che trascorrono almeno 1 giorno alla settimana, quindi 52 l'anno, cioè quasi 2 mesi lavorativi, ad eseguire degli inserimenti di nomi, cognomi, date di nascita, codici fiscali ecc, ecc, per, non si sa, quale scopo.
Modestamente, da neofiti e ingenui chiediamo: ma è proprio necessario? Ammettendo che lo sia, e considerando che in questa nostra bella Italia ci sono migliaia di cassaintegrati che ricevono uno stipendio senza svolgere nessun tipo di lavoro a favore della comunità, umilmente domandiamo: non sarebbe possibile impegnare codesti cassaintegrati in questa fondamentale mansione?
Forse, in questa maniera i dipendenti pubblici potrebbero impegnarsi in altre attività più utili al cittadino utente dal quale, in definitiva, sono pagati.
Oppure, dato che, da quanto si comprende, si tratta esclusivamente di un lavoro di inserimento dati, si potrebbe usare lo strumento dello stage per poter far fare un'esperienza lavorativa a dei giovani che potrebbe essere inserita poi nel loro curriculum vitae.
Certo, in un paese come il nostro, dove la disoccupazione oscilla ormai stabilmente tra l'11 e il 12 per cento, mentre quella giovanile tra il 44 e il 45 per cento, non abbiamo proprio bisogno che si sprechino risorse pubbliche ulteriori.
Sarebbe anche il caso, forse, che intervenisse il Ministro competente o addirittura il Consiglio dei Ministri per eliminare questa e le tante altre storture che affliggono la nostra Pubblica Amministrazione e si ripercuotono, inevitabilmente, sulle nostre tasche.