Prima di tutto, non prenderle. Parecchi hanno definito in questo modo l'atteggiamento che la Juventus dovrebbe avere questa sera contro il Barcellona, nel ritorno dei quarti di finale di Champions League. Parecchi, ma non tutti. Soprattutto, non Allegri. Il mister toscano ha fatto ben capire che la Vecchia Signora dovrà scendere in campo con mentalità offensiva, come se si partisse dallo 0-0. Già, la Juve non sarà vittima sacrificale. Anzi, ci sono almeno 5 ragioni per credere che i bianconeri non solo riusciranno a qualificarsi ma anche che possono addirittura vincere in trasferta ed espugnare il Camp Nou.
1) L'andata
Facile, direte. Eh, appunto. Facile. Se l'hai fatto una volta, non devi far altro che ripeterlo pari pari. Certo, magari il calcio fosse un'equazione così semplice. Ma del vero in tutto questo c'è: la Juventus deve prendere tutto quanto di buono fatto nella partita dello Juventus Stadium, farne tesoro e metterlo in campo stasera. Allegri e i suoi devono avere coscienza che questo Barça si può battere, esattamente come è successo sette giorni fa.
2) L'equilibrio
Non sarà la più forte d'Europa, ma la Juventus è di gran lunga la squadra più equilibrata d'Europa. E per equilibrio si intende la completezza in tutti i reparti, il bilanciamento giusto a metà tra l'offesa e la difesa. Il Barcellona, di contro, è una squadra sbilanciata in avanti, col tridente delle meraviglie.
Anche i difensori, spesso, sembrano giocare con l'atteggiamento di chi deve attaccare piuttosto che proteggere. Una disparità, in questo senso, che giova completamente a favore della Madama.
3) Paulo Dybala
"Avete presente quando si incontra qualcuno che non va fatto incazzare? Ecco, quello è Paulo Dybala". Parafrasando una frase del film Gran Torino, per l'occasione, si ottiene il terzo motivo: la cattiveria agonistica (mista al talento) di Paulo Dybala.
Già vista all'andata, acuita dalle mazzate di Pescara e dall'entusiasmo di essere riuscito a recuperare in tempo
4) La forza mentale
Personalmente, lo dico da una vita: la Juventus è una squadra dalla non comune forza mentale. Là dove tutti si deprimono, la Juve si esalta. Ecco perché, se anche dovesse mettersi male, se "gli imprevisti dei novanta minuti", come li chiama Allegri, dovessero andare di traverso, la Juventus non accuserebbe il colpo.
Nemmeno lì, nemmeno al Camp Nou.
5) Gonzalo Higuain
Vale a dire, la motivazione in carne ed ossa. Il gol in una fase finale europea non arriva da due anni, il Pipita è chiamato ad emulare le gesta fatte in campionato e dimostrare una volta per tutte di essere decisivo anche in Champions. Non solo: il duello a distanza con Suarez è una sfida nella sfida, quella del miglior nove del globo. Quale occasione migliore di quella di stasera per urlare ancora una volta "vamos!" al mondo intero?