In questi giorni si sente spesso parlare di un imminente scontro militare tra Stati Uniti e Corea del Nord. Tuttavia, è improbabile che il regime di Pyongyang e l'amministrazione Trump si spingano ad un confronto armato. Cerchiamo di ragionare andando oltre gli allarmismi mediatici sulla crisi coreana attuale.

Scontro improbabile

In primo luogo, basta dare un'occhiata alla geografia per rendersi conto che la Corea del Nord rappresenta per la Cina ciò che l'Ucraina rappresenta per la Russia. Si tratta in entrambi i casi di stati confinanti con le due grandi potenze e che svolgono la funzione strategica di "stati cuscinetto".

In breve, non è pensabile che Washington decida di spingersi oltre le minacce e le esercitazioni militari nelle acque sud coreane senza evitare l'intervento cinese.

Inoltre, nel caso della Corea del Nord, come nel caso dell'Ucraina, è impensabile che un conflitto con gli Stati Uniti sulla penisola coreana non chiami in causa anche la più potente Cina ampliando la scala del conflitto e coinvolgendo le rispettive alleanze. Sempre guardando alla geografia ci renderemo subito conto che un conflitto nel vicinato cinese non potrebbe lasciare indifferente Pechino. Il confine attuale tanto terrestre quanto marittimo del regime di Pyongyang è strategico in quanto preclude l'accesso a potenze straniere della baia di Dailan e attraverso quest'ultima alla provincia della capitale cinese, Pechino.

Su terra, come ci insegna la storia del guerra di Corea (1950-1953) la Cina è particolarmente sensibile alla presenza di minacce prossime al confine nordcoreano che corre lungo il fiume Yalu e un'operazione anfibia da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati nella regione, Corea del Sud e Giappone, rischierebbe di innescare una escalation le cui conseguenze andrebbero ben oltre il quadrante asiatico.

Le attuali esercitazioni militari e l'invio di navi statunitensi in prossimità della penisole coreana sono in linea con passati episodi di tensione e stando alle notizie attuali dovrebbero portare a risultati analoghi.

E' più probabile che i fratelli maggiori delle due Coree, Stati Uniti e Cina, decidano di intercedere attraverso il negoziato per risolvere le differenze e i contrasti in maniera pacifica come auspicato recentemente dal leader cinese Xi Jinping. Se questa analisi dovesse, come non è da escludere, risultare errata ci troveremmo in un territorio inesplorato della politica internazionale ma che avrebbe le caratteristiche del peggiore passato.