Qual'è la differenza tra il terrorismo islamista e la crescente islamofobia che ha 'catturato' molti occidentali? La gente che esprime le proprie posizioni estremiste sui social network e condivide continuamente presunte news che si rivelano assolutamente 'fake', quella che commenta le varie notizie sulle versioni online delle maggiori testate e non ha nemmeno la dignità di metterci la faccia ed il proprio nome, non è diversa da coloro che hanno abbracciato ciecamente i dettami dell'Isis o di Al Qaeda. Alla base c'è comunque un'estrema ignoranza o, meglio, un'informazione parziale scandita da un'unica campana.

Ciò è molto più grave in una società come la nostra dove non regna un oscurantismo culturale e dove esiste la possibilità di trarre beneficio da diverse fonti. La dimostrazione tangibile è arrivata dopo l'attacco di Londra, scatenato da un cittadino britannico che aveva l'obiettivo di uccidere un folto gruppo di fedeli islamici all'uscita di una moschea. Commenti che parlano di 'giustizia', altri che usano termini come 'vendetta', che esultano alla notizia proprio come farebbero i sostenitori dell'Isis dinanzi ad un attentato.

Jihad, la faida islamica

Ciò che la maggior parte degli occidentali non ha compreso, anche qui purtroppo c'è una base di totale disinformazione, è che la jihad, la guerra santa scatenata dagli integralisti islamisti, non ha l'Europa o gli Stati Uniti come obiettivo, almeno non come principale.

Il terrorismo di matrice jihadista nasce da una faida interna all'Islam e sono i Paesi islamici che hanno pagato e continuano a pagarne il dazio più pesante. Gli attentati commessi in territorio europeo hanno lasciato una lago di sangue che, però, non è minimamente paragonabile a quello che annega il Medio Oriente. Anche la guerra all'Isis, tanto invocata dagli islamofobi da social network, la combattono in prima linea altri islamici.

Purtroppo la forma mentis dell'occidentale medio considera ordinario un attentato in Siria o in Iraq ed inorridisce dinanzi ad un attacco che colpisce Parigi, Londra o Berlino. Subentra la paura, lo sconcerto causato da un terrore che sembra poter agire indisturbato. Gli attentati hanno il duplice scopo di creare il conflitto interraziale ed interreligioso, l'islamofobia è un obiettivo dei terroristi perché crea divisioni insanabili ed odio e ne rappresenta la più grande vittoria.

Ad accrescere la fratture anche le posizioni estremiste di talune forze politiche: le urne dei principali Paesi dell'UE stanno dimostrando, per fortuna, che il becero populismo non è rappresentato da una maggioranza di persone. Alle minoranze estremiste, pertanto, non restano altro che i social network per sfogare le proprie frustrazioni. Sebbene costoro continuino a rappresentare un'offesa al decoro, alla civiltà ed anche a quella fede cristiana che in tanti sbandierano come un vessilo da neo-crociati, ci consola sapere che molti autentici valori sui quali si basa il mondo occidentale sono ancora in piedi.