Donald Trump ha fatto molte promesse in campagna elettorale, come fanno tutti i politici. La sua base elettorale lo ama ma vuole vedere i risultati. Del muro al confine col Messico, niente. Della guerra commerciale alla Cina, niente. L'Obama care continua ad esistere e la riforma fiscale non è ancora stata approvata. Insomma un mezzo fiasco!

I suoi elettori sono pazienti ma dopo meno di un anno la sua popolarità continua a calare e il presidente ha bisogno di dimostrarsi forte.

Così ha deciso di cancellare il DACA

Il programma, voluto dal predecessore, permette ai giovani immigrati venuti negli USA illegalmente, permessi biennali.

Molti di quelli che hanno usufruito del programma lavorano per imprese, nelle scuole e addirittura nell'esercito. Per la società americana sarebbe una tragedia di proporzioni bibliche. Immaginiamo una grande impresa che ha nel suo organigramma degli ingegneri latinos. Li potrà sostituire così velocemente? Non ne risentirà la produzione industriale?

Molti sostenitori di Trump pensano che con questa scelta aumenteranno i posti di lavoro per gli americani. Lo stesso pensano gli inglesi che vedono con favore l'esclusione degli europei dal mercato del lavoro inglese. Ma cosa accadrà davvero? Probabilmente quei posti di lavoro saranno vacanti. E piuttosto che assumere personale non abbastanza qualificato, le grandi imprese preferiranno investire in Paesi con meno limitazioni.

In UK stiamo osservando molte imprese che si stanno spostando in Irlanda e banche che chiudono uffici a Londra per aprirne di nuovi a Francoforte, Milano e Parigi. Il controllo dell'immigrazione è importante e un Paese ha ragione di regolare il flusso migratorio. Però quando la realtà dimostra che attraverso l'espulsione di 800000 persone gli Stati Uniti diventeranno più poveri, un presidente dovrebbe avere la forza di riconoscere un suo errore di valutazione.

Finora l'argomento è stato affrontato solo dal punto di vista delle imprese. Immaginiamo per un momento la storia di un soldato americano di stanza in Afghanistan, un dreamer, che scopre di non essere abbastanza per il suo Paese, perché è immigrato illegalmente quando era ancora un bambino. Oppure la storia di un dirigente di impresa, che non ha mai conosciuto il paese di origine della sua famiglia, perché la sua vita è sempre stata vissuta negli States.

Bisogna fare attenzione a quello che si desidera. Perché se poi si realizza e si dimostra essere un incubo, come se ne esce? Trump ha deciso di concedere una proroga di 6 mesi e spera che il Congresso risolva il problema. Se così non fosse la questione tornerebbe nelle sue mani. Il costo stimato dell'espulsione si aggira sui 30 miliardi di dollari.