Siamo alle solite. Come ogni anno, alle prime piogge si ripresentano tutti i vecchi problemi: allagamenti, smottamenti, frane e straripamenti. Puntualmente ci ritroviamo a dover affrontare le solite emergenze e a parlare delle stesse cose degli anni precedenti, senza che nel frattempo si sia fatto nulla.

Annosi problemi che ci portiamo dietro ormai da troppo tempo, con i cambiamenti climatici - di cui spesso alcuni paesi negano l'esistenza - che sono già palesi nei nostri paesaggi: ghiacciai sciolti, fiumi aridi, temporali sempre più tropicali, forti piogge accompagnate da raffiche di vento, senza dimenticarci dell'uragano che, cambiando direzione, ha devastato il Portogallo, parte della Spagna e Inghilterra.

Spesso sembra che tutto ciò non interessi a nessuno; si ha l'impressione che non ledere gli interessi delle grosse industrie abbia la meglio sul benessere dell'uomo e dell'ambiente. Analizzando le politiche del nostro paese, ci rendiamo conto che non si è fatto nulla: abusivismo edilizio, scarsità o assenza di manutenzione, mancanza di regole, fanno sì che la situazione peggiori sempre di più. E così, ai danni del passato, si aggiungono quelli del primo temporale dell'anno. Classi politiche inefficienti e "interessi di bottega" hanno avuto la meglio su tutto, e purtroppo ancora oggi, nonostante gli scempi siano davanti agli occhi di tutti, non vi è un programma atto ad arginare questa problematica.

Cosa fare

Vista la complessità geografica del nostro paese, le soluzioni da adottare sono diverse a seconda della tipologia del territorio: cominciamo col dire "basta" al mattone selvaggio, combattendo con tutte le armi possibili l'abusivismo edilizio, facendo abbattere tutto ciò che non è a norma; avviamo una lotta seria alle emissioni di gas e, al contempo, diamo finalmente una svolta alle energie pulite (solare, fotovoltaico, eolico, biogas), procediamo con il rimboschimento e con la diffusione delle auto elettriche.

Queste soluzioni, seppur minime, potrebbero essere un inizio verso un qualcosa di fattivo: auguriamoci che la prossima classe politica sia in grado di dare una svolta positiva, avulsa da quegli interessi economici che inquinano l'esistenza di ognuno di noi e che purtroppo spesso dettano legge in maniera lesiva dei nostri diritti.

Speriamo che finalmente la cecità di chi ci governa vada almeno una volta incontro a quelle che sono le esigenze dei cittadini, dimenticando gli interessi economici di pochi, che spesso vanno a discapito del benessere di un popolo.