Sono stati molteplici gli atti vandalici firmati “babygang”: pestaggi di clochard nella Galleria Umberto, nel cuore di Napoli; ragazzo accoltellato senza motivo mentre si apprestava a vivere la sua giornata quotidiana, ragazzo picchiato immotivatamente alla stazione di Chiaiano-Marianella in cui ha perso la milza. Una serie di eventi a catena posti sotto i riflettori di quotidiani, telegiornali e del dominio pubblico. Ritengono colpevoli i modelli propugnati dalla serie tv “Gomorra – La serie” che esprime la realtà nuda e cruda della Napoli bella.

Il produttore di Gomorra, Riccardo Tozzi, ha parlato: “La fiction imita la realtà e quei modelli esistevano già.”

Sarà che la televisione è il più potente mezzo di comunicazione che domina le nostre vite, manipola le menti e clona i pensieri.

E’ potente a tal punto da comandare il comportamento di un individuo?

Nella seconda metà del novecento, Bandura e Mishel diedero vita alla teoria cognitivo-sociale. In particolare, argomento di nostro interesse, è il concetto di modellamento. La teoria cognitivo-sociale spiega che le persone possono imparare semplicemente mediante l’osservazione del comportamento altrui.

La persone che viene osservata è definita modello, mentre il processo di apprendimento mediante osservazione viene definito modellamento.

Le capacità cognitive delle persone permettono loro di apprendere forme complesse di comportamento semplicemente osservando il modello che mette in atto tali comportamenti.

Secondo Bandura, le persone formano una rappresentazione mentale interna del comportamento che hanno osservato e in seguito, per applicare il comportamento, fanno riferimento a tale rappresentazione mentale.

Non possiamo paragonare questa pratica dell’individuo all’imitazione perché risulterebbe molto meno complessa.

Per imitazione intendiamo la riproduzione esatta di una risposta; nel modellamento, le persone apprendono regole generali di comportamento osservando gli altri. L’individuo che viene osservato nel processo di apprendimento non deve essere necessariamente presente: talvolta affinchè avvenga apprendimento sono sufficienti i mezzi di comunicazione.

Un problema sociale è costituito dal fatto che la televisione spesso mostra comportamenti antisociali come l’aggressività; alcune ricerche indicano che l’esposizione dei bambini a livelli elevati di aggressività attraverso mezzi di comunicazione può indurli ad apprendere pattern di comportamento aggressivo che si manifestano più avanti nel corso della vita.

Non accusatemi, è colpa del videogame!

Un episodio simile si è verificato nel Wisconsin nel 2002 quando un adolescente fu arrestato per furto di un auto. Non si trattava di un semplice caso di furto, bensì il furto contava almeno cento veicoli. Come ha riportato “Associated Press” il ragazzo è stato ispirato dal videogioco “Grand Theft Auto”.

In questo gioco, i giocatori manovrano figure animate impegnate in scontri violenti contro agenti della polizia durante varie azioni criminali come ad esempio il furto di un auto, uccisione di persone e così via.

La polizia del Wisconsin ha affermato che giocando per diverse ore, il ragazzo era convinto che rubare della auto sarebbe stato divertente e stimolante. Si tratta ovviamente di un singolo caso isolato e non offre l’evidenza scientifica del fatto che giocare con i videogiochi contribuisca a stimolare questi cattivi e illegali comportamenti sociali. Tuttavia l’accaduto è coerente con quello che la teoria cognitivo-sociale definisce modellamento.

Il fenomeno della babygang può essere un caso isolato? E’ veramente frutto di un modellamento televisivo o si tratta di casi di adolescenti che a causa di una scarsa educazione familiare e culturale non riconoscono più i valori morali ?