Negli ultimi giorni il mondo del web (e non solo) è in fermento. La pagina satirica SCL è stata censurata la sera del 23 Gennaio senza alcun preavviso. Una pagina pungente, mai volgare, sagace e sempre sul pezzo. Questa comunità, presente su uno dei più famosi social network, ovvero Facebook, contava oltre 130 mila mi piace e milioni di persone raggiunte. Più di un luogo divertente per una parte degli utenti, la pagina era diventata un vero e proprio punto di riferimento.

SCL e la satira 2.0

Per chi fosse poco esperto con il mondo del web, l'attività principale di SCL consiste nella creazione di vignette moderne meglio conosciute dai più con il nome di meme.

Contenuti divertenti, ironici, critici e conditi da tanto sarcasmo, in una parola: satira. Questi contenuti virali, in grado di raggiungere un gran numero di utenti su Facebook, hanno inoltre dato prova di poter farsi notare dai diretti interessati.

Facebook e il diritto di satira

Arrivati a questo punto ci si accorge di come vi siano elementi contrastanti. Da una parte vi è il ben noto diritto di satira, che sancisce quest'ultima come una forma artistica che va dall’ironia fino al sarcasmo e che si esercita nei confronti del potere di qualsiasi natura. Tutto ciò rientra nel diritto di poter manifestare il proprio pensiero e che è riconosciuto dalla Costituzione.

Dall'altra parte vi sono gli ormai famosi standard della comunità di Facebook, che negli ultimi periodi sono stati oggetto di polemiche.

Questo perché, tranne che per contenuti relativi al copyright, le segnalazioni sono gestite da un team di persone in carne ed ossa. L'assenza di un algoritmo mina la tanta imparzialità di cui il social vuole ricoprirsi. Un ultimo fattore da non sottovalutare è la possibile discesa in campo di Mark Zuckerberg; il fondatore di Facebook dovrebbe candidarsi nel 2020 per il partito democratico al posto della fallimentare Hillary Clinton.

Un hashtag per l'occasione

In questi ultimi giorni l'hashtag ridateciSCL è diventato virale. Oltre a tutti i seguaci della pagina censurata anche importanti giornalisti e politici hanno appoggiato SCL. Il noto conduttore di Matrix Nicola Porro è intervenuto in tal senso a Radio105 Matrix. Vi sono state anche prese di posizione da alcuni leader politici come Giorgia Meloni di Fratelli d'italia e Matteo Salvini della Lega. Secondo loro tutto ciò è sintomo di non saper gestire la satira, che da sempre colpisce ogni compagine politica.