Angelo Giubileo, giornalista e filosofo ha appena edito in eBook, Parmenide 2.0, Asino Rosso edizioni; reinvenzione di uno dei padri presocratici della filosofia occidentale. Un Parmenide riletto alla luce anche dei moderni Heidegger, Severino, gli stessi postmoderni Eco, Lyotard, G. de Santillana e altri che hanno studiato direttamente o lateralmente il filosofo greco alla luce della questione della tecnica e della Teoria della conoscenza scientifica. Nostra recensione.

L'antica futurologia

L'interesse anche scientifico (in senso filosofico) per la stagione presocratica dei vari Parmenide, Pitagora, Eraclito, la stessa Ipazia, caratterizza certo un postmodeno dibattito culturale: dapprima, in epoche diverse e tra altri furono, in senso più strettamente filosofico, ad esempio Nieztsche e per l'Italia, Giorgio Colli a riattivare l'interesse per i padri fondatori della Filosofia e dell'Essere (o Non Essere, sintetizzando e volgarizzando) occidentale.

Poi come accennato grandi pensatori del novecento e del primo duemila. Giubileo appare nello specifico innovativo per certo focus persino futuribile, laddove, nella sua breve ma assai espansiva analisi di Parmenide, nei tempi postumani le questioni parmenidee dell'Essere, la Sostanza e certo suo premetodo scientifico, sembrano in divenire e trasformazione anche a livello concettuale, rivoluzionando anche la definizione stessa dell'umano e della cosiddetta natura umana dopo secoli di tecnoscienza.

Il Poema della Natura oggi

Nell'eBook compare una appendice minima dedicata ad alcuni degli autori moderni analizzati da Giubileo e una parte proprio al famoso Poema della Natura di Parmenide. Soprende tutt'oggi quest'opera, l'unica pervenutaci e inoltre solo dei frammenti.

Eppure a dispetto della suo ovvia enigmicità da un lato e dello stile poetico, in certo senso ha come saltato la storia del pensiero occidentale, anzi plasmandola, come dimostrano sia le famose esegesi, critiche, analisi e riflessioni fin dai tempi antichi e ai contemporanei. Al di là del valore letterario, e contro ogni esoterismo, traspare tutt'oggi in pieno quello stile pre-metodo scientifico, per così dire, che appunto fanno di Parmenide uno dei precursori dei filosofi della scienza contemporanea.

Un amore, attraverso l'evocazione archetipica, diremmo oggi, di una Dea Musa Natura, della Scienza che ricorda infatti i promotori moderni di certo Umanesimo Scientifico. Fino a suggestioni che appartengono al futuro: come se il Poema della Natura sia letteralmente un testo criptato, ma come un grande software di un computer, colmo di intuizioni ancora da decifrare.

Merito anche dell'autore, Giubileo, questo effetto di senso, capace di esplorare la complessità dell'Essere cosiddetto indicata da Parmenide con particolare scorrevolezza e non facile chiarezza espositiva.