All'indomani del voto del 4 marzo scorso uno degli scenari immediatamente caldeggiato è quello di un governo che vede insieme Movimento 5 Stelle e Lega, ovvero i due partiti maggiormente premiati dal voto degli italiani. Di Maio e Salvini pur con toni prudenziali si sono detti aperti a questa possibilità, entrambi proponendosi come premier e puntando i piedi sui propri cavalli di battaglia. I due movimenti si sono accordati per l'elezione dei presidenti delle Camere e di altre figure di centrale importanza come i Questori. Ma per quanto riguarda l'ipotesi di formare un governo, ora che l'ora della verità si sta avvicinando, ci sono diversi segnali che fanno presumere che questo non vedrà mai la luce.

Vediamo quali sono.

Il nodo dell'alleanza con Forza Italia

Nelle ultime ore salvini ha comunicato la propria indisponibilità a sganciarsi da Forza Italia per formare un nuovo governo. "Non tradiremo Berlusconi", ha dichiarato il leader leghista. E questo potrebbe costituire un ostacolo insormontabile in vista di un'alleanza di governo con i pentastellati, che da sempre ritengono Berlusconi una delle cause dei mali dell'Italia e difficilmente potranno accettare di governarci insieme. Tuttavia non è questo l'elemento che porta a pensare che il governo M5s-Lega non vedrà mai la luce. La questione principale è che Salvini nonostante si dica aperto alla possibilità di governare in queste settimane sembra aver proseguito la propria campagna elettorale, sostenendo che se governerà farà cose che alla prova dei fatti sarebbero difficilmente realizzabili.

Vediamone alcune.

Salvini continua la campagna elettorale

Il leader leghista promette che se andrà al governo cancellerà immediatamente la Legge Fornero, senza spiegare dove reperirebbe le svariate decine di miliardi di euro all'anno che sarebbero necessarie per l'operazione in questione. Inoltre Salvini recentemente ha aperto al "reddito di cittadinanza" proposto dai pentastellati, altro intervento che richiederebbe svariati miliardi all'anno di coperture.

Due misure che, per come sono messi i conti attualmente, sembrano più da libro dei sogni che qualcosa di concreto.

Ma non è finita qui. Il leader leghista ha criticato duramente l'espulsione dal territorio nazionale dei due diplomatici russi decisa dall'Italia e da numerosi altri paesi europei, e ha annunciato che se governerà eliminerà le sanzioni imposte alla Russia.

Sanzioni che - a prescindere che siano giuste o sbagliate - sono state stabilite in ambito internazionale, e un passo di questo tipo da parte dell'Italia complicherebbe non poco le relazioni con gli altri partner europei e con gli Stati Uniti. E provocherebbe, molto probabilmente, un immediato isolamento del nuovo esecutivo. Che il leader leghista pensi veramente di poter governare inasprendo immediatamente le relazioni internazionali? O più probabilmente si tratta di una dichiarazione propagandistica, pronunciata sapendo che non potrà mai tenere fede alla promessa? E' presto per dirlo, ma l'atteggiamento di Salvini sembra proprio quello di chi continua a fare campagna elettorale, non quello di un leader che si approssima a governare il Paese.