Dopo 2 giri di consultazioni al Quirinale, non risolutivi, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato e conferito il 18/04/2018 alla sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati, l'incarico esplorativo, per la formazione di un nuovo Governo. L'incarico è mirato ad accertare e verificare se vi sono realmente i presupposti per una maggioranza politica tra il M5S e Lega in grado di formare un Governo, e se vi è condivisione sul nominativo da designare alla carica di Presidente del Consiglio.

La stessa Alberti Casellati riferirà i risultati al Presidente della Repubblica.

Garanzie di imparzialità

Il compito è molto delicato, ma il prestigio personale della designata, offre garanzie di imparzialità da tutti riconosciute, come ha anche affermato la sen. Paola Taverna, esponente di 1° piano del M5S. Alle consultazioni, a Palazzo Giustiniani, i pentastellati rappresentati da Luigi Di Maio e i capi gruppo di Camera e Senato, hanno ripetuto per la terza volta, la loro posizione nei confronti di Forza Italia. Senza entrare nel merito delle tattiche e strategie politiche, come si conviene in questi casi, a noi sembra un compito di non facile soluzione.

Poche novità

I contrasti tra Forza Italia, da una parte, e M5S dall'altra, vengono da lontano, e ancora portano con se i reciproci scontri della campagna elettorale: ci vuole un po' di tempo ancora per la decantazione.

Per fortuna la campagna elettorale si è conclusa, e ora bisogna passare dalle parole ai fatti: In questi ultimi 44 giorni, o quanti essi siano, dalle elezioni, il traccheggio non è servito a nulla. Da una prima impressione, stando alle posizioni espresse dagli interessati (M5S e Lega) non si riesce a leggere novità rispetto a quanto già noto: siamo rimasti al punto di partenza. Venerdì, 20 aprile, sapremo con precisione il risultato.

Anche la proposta fatta dallo stesso M5S al PD, non ha fatto grandi passi in avanti. Lo scongelamento non si è ancora verificato, ma qualcosa bolle in pentola del PD. Qualcuno si sta rendendo conto in quel partito, che questa è una opportunità unica, per dialogare con quel popolo che si è allontanato negli ultimi anni.

Le affinità col M5S sono molto vicine, e forse, entrambe le forze, vogliono le stesse cose, ma per strade diverse.

Nel PD occorre fare una riflessione, per consentire al M5S di avviarsi verso la nuova legislatura. Il M5S dal canto suo, deve avere un pizzico di coraggio in più, e consentire al Governo Gentiloni di andare avanti di tre mesi ancora, per concertare la formazione di un nuovo Governo col PD, che dovrà essere duraturo e competitivo: potrebbe essere la strada giusta.