L'Organizzazione delle Nazioni Unite è stata fondata il 24 ottobre 1945, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, da 51 Paesi con l’obiettivo comune di preservare la pace e la sicurezza collettiva grazie alla cooperazione internazionale. Ad oggi, fanno parte dell’ONU 193 nazioni.

Compiti dell'ONU

Quando uno Stato diviene membro delle Nazioni Unite, esso stabilisce di accettare gli obblighi dello Statuto ONU, un trattato internazionale che fissa i principi fondamentali delle relazioni mondiali. Questi principi sono: mantenere la pace e la sicurezza internazionale; risolvere pacificamente le situazioni critiche e controversie internazionali che potrebbero portare ad una rottura della pace; sviluppare relazioni amichevoli fra le nazioni sul rispetto del principio dell'eguaglianza dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli; conseguire la cooperazione mondiale nella soluzione dei problemi internazionali di carattere economico, sociale, culturale od umanitario; promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua o di religione; promuovere il disarmo e la disciplina degli armamenti; promuovere il rispetto per il diritto internazionale ed incoraggiarne lo sviluppo progressivo e la sua codificazione.

Le guerre combattute dopo la creazione dell'ONU

Dopo la seconda guerra mondiale si sono combattute molte altre guerre. Partendo dalla guerra del Vietnam (1955-1975) fino ad arrivare all’invasione russa in Crimea nel 2014, passando dalla guerra in Afghanistan (1979-1989), prima (1990-1991) e seconda guerra del Golfo (2003-2011), per non parlare della guerra Fredda, dove, anche se non c’è stato un vero e proprio scontro armato, abbiamo assistito ad una sfrenata corsa ad armamenti sempre più micidiali e ad un equilibrio del terrore. Perfino oggi ci sono molti scenari di guerra, il più famoso quello siriano, ma anche in Yemen, in Nigeria, in Afghanistan e, ancora, in Birmania e Myanmar dove la popolazione dei Rohingya continua a soffrire per le violazioni dei diritti umani a cui è sottoposta.

E molti altri conflitti sono avvenuti e stanno avvenendo. Proprio in questi giorni stiamo assistendo alla difficile situazione venutasi a creare in Siria dove, in un scenario di guerra limitato come quello siriano, ci sono una quantità elevata di eserciti, e con obiettivi diversi: Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Russia, Israele, Iran, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Turchia, senza dimenticare i curdi e lo Stato Islamico (ISIS).

Proprio il 14 aprile scorso, paesi democratici e che hanno aderito allo Statuto dell’Onu, quindi hanno firmato per risolvere “pacificamente le situazioni critiche”, come Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno lanciato un attacco missilistico contro le forze governative di Assad, con obiettivo primario di colpire e distruggere i siti di produzione di armi chimiche del governo siriano usati contro la propria popolazione.

L’ONU ha fallito?

Le Nazioni Unite non hanno fallito, ma hanno bisogno di un processo di revisione e cambiamento affinché possano realmente garantire la pace e la sicurezza internazionale. Oggi l’ONU risulta fortemente indebolita perché non tutti i Paesi che ne fanno parte possono definirsi una democrazia o uno Stato di diritto. Un ulteriore punto debole dell’Organizzazione è la totale assenza al suo interno di una forza militare con il potere di dissuadere uno Stato da un’azione dannosa per timore di una sanzione o di un intervento repressivo. Per il rispetto della sicurezza mondiale le Nazioni Unite si affidano ad eserciti dei Paesi membri, che con il loro intervento aumentano, come molto spesso capita, il rischio di inconvenienti internazionali. Bisognerebbe anche velocizzare i tempi decisionali dell’ONU.