È sempre azzardato utilizzare concetti come "facile" o "difficile" quando si parla di musica. A volte, la musica etichettata come "difficile" lo è realmente, mentre in altre circostanze la parola nasconde il timore che nasce dalla non familiarità o dalla non comprensione con ciò che si ha di fronte.

Proprio questo dev'essere stato il sentimento provato ieri da milioni di fan degli Arctic Monkeys dopo il primo ascolto del nuovo album "Tranquility Base Hotel & Casino", uno dei dischi con il maggiore hype da diversi anni a questa parte. Se "AM" (il disco precedente) cinque anni fa aveva posto le basi per la loro ascesa all'empireo del rock, era opinione corrente che un altro lavoro discografico di pari livello avrebbe sancito la loro consacrazione definitiva.

Tuttavia, chi aveva immaginato un nuovo album formato da succosi e melodici brani di chitarra sarà rimasto prevedibilmente deluso. Infatti, con "Tranquility Base Hotel & Casino" gli Arctic Monkeys hanno dato vita ad una brusca svolta sulla via del rock, presentando un lavoro basato principalmente sulla musica e sul sound, più che sulle canzoni in senso stretto.

Se nel 2000 la rivista "Rolling Stone" scrisse che con "Kid A" i Radiohead, per salvare sé stessi: "han dovuto distruggere il rock 'n' roll", pur non conoscendo pienamente ciò che è accaduto in questi lunghi e travagliati anni di gestazione dell'opera, Alex Turner - ormai pienamente riconosciuto come uno dei più grandi songwriter dei nostri tempi - ha dovuto sicuramente re-immaginare la propria creatura, partorendo alla fine un album intenzionalmente "difficile" in un contesto quasi da "suicidio commerciale", considerando la decisione presa di non pubblicare nessun singolo o video a supporto, e di concedere poche interviste promozionali, ritenendo che il disco si sarebbe retto solo ed esclusivamente sulla propria qualità.

Questa è la sfida folle, ma necessaria, di Turner e soci: credere che in un'epoca segnata dall'ossessione per il marketing, il successo di un disco possa essere ancora determinato dalla qualità della musica piuttosto che dai dollari spesi per la campagna pubblicitaria.

Gli Arctic Monkeys in Italia

Per tutto questo, e nell'attesa di rivedere gli Arctic Monkeys nuovamente dal vivo in Italia dopo quattro anni per tre date (26 e 27 maggio a Roma all'Auditorium Parco della Musica che per la prima volta ospiterà un parterre di ospiti in piedi, e il 4 giugno a Milano al Mediolanum Forum), non possiamo fare altro che ringraziare la band britannica.