In un mondo che ci vuole tutti supereroi, magnificamente perfetti e astronomicamente lontani dalla minima imperfezione, una voce fuori dal coro ci rassicura e ci racconta che le difficoltà esistono, ma possiamo trasformarle in opportunità. Conduttrice radio e tv molto apprezzata e di talento, Andrea Delogu in "Dove finiscono le parole. Storia semiseria di una dislessica" edito da Rai Libri, parla della sua dislessia, un disturbo dell'apprendimento (DSA) che l'accompagna da sempre.
Sono passati solo 4 anni dal successo di pubblico e critica de "La collina" opera prima scritta insieme ad Andrea Cedrola, un romanzo ispirato alla sua infanzia vissuta in una comunità terapeutica.
Torna alla scrittura riuscendo nell'impresa di raccontare con magistrale ironia, intelligenza e delicatezza la sua difficoltà di mettere insieme le parole nel modo corretto e dar loro un senso, con quel pizzico di humor che può essere la chiave del successo in ogni cosa della vita.
La dislessia si palesa durante l'infanzia, ma per lungo tempo rimane senza nome
Un racconto autobiografico pieno di momenti esilaranti e grandi spunti di riflessione; più di tutto, Andrea Delogu parla per esperienza diretta di un disturbo del quale si conosce ancora troppo poco e se ne parla ancor meno. Non si tratta di una malattia, ma di una peculiarità, spiega, al pari della miopia, molto più comune di quanto non si pensi.
Racconta di sé con lo stesso impeto al lettore dislessico, perché possa superare la sensazione di esclusione dal mondo della "normalità" e a chi non è coinvolto in prima persona, perché sappia cos'è e come approcciarsi ad una persona con dislessia.
Andrea Delogu si rende conto fin da piccola di non possedere la stessa facilità del suo migliore amico e, successivamente, degli altri compagni di scuola, nell'interpretare le parole scritte.
Per lei le lettere si posizionano in un ordine strano, perdendo senso e significato. E con i numeri le cose non migliorano affatto; contare diventa un atto meccanico, efficace fino a quando la sua mente decide che può essere sufficiente e dopo bloccarsi.
La salvano lo spirito di iniziativa, i compagni di classe e qualche professore; ma negli anni della scuola, nessuno è in grado di comprendere la sua reale difficoltà e viene spesso additata come svogliata, incostante.
Caparbia e piena di coraggio, non si è lasciata abbattere da un'avversità alla quale non sa dare un nome; qualche volta si lascia sopraffare dal senso di frustrazione senza mai cedere, raggiungendo traguardi impensabili (secondo qualcuno). Elabora con il tempo un suo metodo per aggirare l'ostacolo, non senza fatica, tentando così di rimanere al passo con gli altri.
Supera la barriera della non conoscenza con l'aiuto del web, racconta la sua esperienza
Per puro caso sente parlare di dislessia attraverso il web; riceve così le prime nozioni utili ad identificare il suo disturbo. Si informa meglio, studia e comprende che esistono metodi, strumenti precisi per alleggerire il lavoro di una persona dislessica.
Una "cura" universale alla dislessia non esiste, ogni caso è unico, ma sono disponibili linee guida e approcci personalizzati che permettono di convivere pacificamente con questa parte del proprio essere.
Andrea Delogu ha capito che può perfino diventare un'opportunità perché spinge a sviluppare attitudini, in altre situazioni lasciate sopire. Prende al volo l'occasione di spiegarlo agli altri, al pubblico, anche attraverso un libro; scrive del suo percorso senza mai assumere quell'aria da maestrina che vien fuori facile, quando si tratta di raccontare di sè.
Una lettura piacevole, scorrevole e interessante al punto tale da spingere il lettore a volerne sapere di più; un racconto che vuole essere testimonianza e terapia, obiettivo primo dell'autrice.
È una fiaba del reale, divertente e audace, che usa tutti i colori dell'arcobaleno, sfumature comprese e accorcia le distanze dalla luce in fondo al tunnel.
Il libro uscito il 9 aprile stampato con un font speciale, un carattere ad alta leggibilità, che rende meno ostica la decodifica del testo ai lettori con dislessia, ha già riscosso un discreto successo.
Da pochi giorni è partito il tour promozionale che toccherà diverse città italiane; le date verrano comunicate direttamente dall’artista sulle pagine personali Facebook, Instagram e Twitter.