La Juventus, a fine stagione, ha esonerato Allegri per consegnare la squadra nelle mani di Maurizio Sarri con l’intento di operare una rivoluzione sul modo di giocare. Secondo Tuttosport, la scelta è stata accolta con grande scetticismo dal popolo bianconero. In primo luogo i tifosi non vedevano di buon occhio l’attuale tecnico perché era stato oltre che l’allenatore anche fautore del Napoli, ma al di là di questo aspetto i dubbi sulla sua pertinenza in bianconero erano molteplici e andavano dall’abbigliamento, ai modi per certi versi burberi, alla capacità di gestire una rosa di grandi campioni.

Dall'abbigliamento alla gestione dei campioni

Dopo quattro mesi dall’insediamento le perplessità iniziali stanno scemando, soprattutto grazie ai risultati ottenuti in campo e ad altre migliorie caratteriali. Innanzitutto è stato risolto il problema dell’abbigliamento, infatti lo sponsor tecnico (Adidas) ha disegnato un kit con polo e pantaloni entrambi blu da indossare al posto delle tute delle quali si serviva l’ex Napoli per presentarsi in panchina. L’attuale tecnico bianconero era visto come ostile al turnover e lo dimostra il fatto che quando era sulla panchina dei partenopei utilizzava soltanto 13-14 giocatori e ciò con la rosa profonda della Juventus non era possibile.

L’esperienza al Chelsea però ha portato a conoscenza un conduttore capace di organizzare le rotazioni e questo processo alla Juventus è continuato e migliorato, grazie alle riserve di lusso di cui dispone. Sarri finora ha utilizzato 22 giocatori di cui 21 titolari, 16 giocatori registrano il 50% di presenze; 18 pedine vantano il 20% del minutaggio. Un altro nodo da sciogliere era la sua compatibilità con Cristiano Ronaldo, in quanto i suoi detrattori pensavano che non avesse l'esperienza adatta per allenare il penta pallone d’oro. A distanza di quattro mesi, CR7 appare contento dell’atteggiamento offensivo dell’ex Napoli e Chelsea. Il tecnico di Valdarno ha saputo gestire, senza grandi crisi anche l’esclusione dalla lista Champions League per la fase a gironi di grandi giocatori come Mario Mandzukic ed Emre Can.

I miglioramenti

Tra i partenopei si era visto un "comandante" monotematico per quanto riguarda il modulo che era sempre il 4-3-3 e ciò preoccupava il pianeta bianconero, perché l’organico della squadra necessita diversi assetti tattici per assecondare le caratteristiche dei giocatori. Fino a questo momento Sarri ha dimostrato di sapersi giostrare con la modulistica e del resto l’aveva già fatto durante l’esperienza londinese. Anche la comunicazione, un tempo incline a lamentale o a cadute di stile, è migliorata moltissimo. In ultima analisi il bilancio della gestione Sarri di questi primi mesi può esser giudicato positivo, anche se bisognerà aspettare la fine della stagione per la sua consacrazione.