Sempre più spesso i ragazzi cadono in pericolose trappole all’interno del web e dei social network, derivanti da una insufficiente conoscenza del mezzo stesso e dal suo conseguente suo cattivo uso. I giovani, in questo, corrono un alto rischio, in quanto possono anche essere soggetti a vere e proprie manipolazioni del loro comportamento, approcci interessati, “extreme challenge” e sessualizzazione precoce.
Il recente caso di Napoli
Sono proprio i giovani, ancora in fase di crescita, che risultano i più fragili, e sono anche i più a rischio di fronte al pericolo di dipendenza del web e dei suoi dispositivi, usati spesso senza gli strumenti che gli permettono di elaborare i contenuti con cui si trovano a relazionarvi.
È stato solo dopo il suicidio, avvenuto circa una settimana fa a Napoli, di un bambino di 11 anni, causato da un incontro avvenuto sul web, che il tema è tornato ad essere discusso da tutta l’opinione pubblica. In un messaggio ai genitori, il ragazzo avrebbe citato solamente un “uomo con il cappuccio”.
La Procura di Napoli ha così a pensato che l’adolescente sia stato vittima di qualcuno che gli si è avvicinato proprio durante la sua navigazione nel web. La Polizia Postale sta ora indagando proprio sulla piattaforma dalla quale il ragazzo accedeva alla rete.
Secondo l’Ordine degli Psicologi i minori rischiano di essere sfruttati dalle tecnologie
Su questa vicenda diventa rilevante anche l’intervento di Davide Lazzari, Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, che con una nota così si esprime sul caso di Napoli: “Il suicidio di questo ragazzino, mette in luce le nuove forme di abuso sui bambini, che vengono sfruttati dalle tecnologie di oggi”.
Gli psicologi italiani consigliano quindi di seguire i piccoli nel sentiero nella rete evidenziando come si viva in un ambiente che mette il ragazzo davanti ad un numero considerevole di sollecitazioni che se non ben assimilate emotivamente creano disordini e fragilità.
La parola di Papa Francesco
Anche questi temi ha voluto approfondire Papa Francesco nella nuova Enciclica "Fratelli tutti".
Il papa avverte che nel web si comunica spesso in modo errato, e in tal modo il rispetto per l’altro scompare. Di nuovo il Papa riprede poi il testo dell'Esortazione apostolica “Christus vivit” in cui, in un passo, spiega che i media possono esporre ad una certa dipendenza, all’isolamento e alla lenta perdita di contatto con la realtà fisica, fermando la crescita delle vere relazioni interpersonali.
Il dovere della scuola e del nucleo familiare
Sono importanti soprattutto i tentativi, all’interno del web, di manipolazione del comportamento dei giovani stessi. Secondo la psicologa Michela De Luca, i minori sono più propensi alle suggestioni della rete perché non hanno ancora una personalità definita e completa.
In ultimo l’esperta di cyber psicologia invita i genitori di tutti i ragazzi a ritagliarsi del tempo per offrire ai figli stessi altri passatempi oltre al cellulare, educandoli alla vita e alle attività creative da svolgere all’interno del nucleo familiare.