Si chiama Rosaria Segreto, una cittadina palermitana che, a seguito di una sua esperienza diretta con "la corsia ospedaliera", ha voluto esprimere attraverso Blasting News, la sua gratitudine nei confronti di una classe professionale che, oggi ancor più di ieri, è diventata fondamentale per la salute pubblica non solo da un punto di vista terapeutico, ma anche psicologico: quella dei medici e del personale sanitario.

In particolare, la Segreto si è rivolta al personale dell'Ospedale palermitano "Villa Sofia" di Palermo che lei stessa ha conosciuto da paziente.

Rosaria Segreto e la sua lettera rivolta ai medici del Villa Sofia di Palermo

"Non sono un politico, non sono una persona di potere, sono una donna, una comune cittadina palermitana che sente l’esigenza di esprimere un particolare elogio all’intero staff dei Dirigenti medici del reparto di Chirurgia Generale e d’Urgenza dell'Ospedale Villa Sofia".

"In particolare - prosegue nella lettera - un sentito ringraziamento lo rivolgo al responsabile, esimio Dott. A. Mirabella, e all’equipe che si è presa cura del mio intervento, a carattere d’urgenza, nelle figure del Dott. M. Lupo, del Dott. S. Mandalà, del Dott. C. La Barbera, dell’anestesista Dott. D. Rampulla, con la preziosa collaborazione dell’equipe di sala operatoria costituita da Assunta Sinatra, Fabio Puglia e Giovanni Pagano".

"La loro professionalità e la loro competenza sono sostenute da una particolare carica umana che li contraddistingue come persone oltre che come grandi professionisti. Un ulteriore sentito ringraziamento lo rivolgo a tutto il personale infermieristico, con Enzo Palazzolo come Capo Sala di reparto, che con competenza ed efficienza hanno curato la fase post operatoria, periodo fondamentale per il buon esito di ogni intervento".

"La carica umana di molti di loro mi ha donato, in veste di paziente, tanta energia utile al recupero delle mie forze. Un reparto, quello di chirurgia generale e d’urgenza di Villa Sofia, ben pulito e igienicamente curato, in prevalenza costituito da professionisti giovani, competenti, carichi di vitalità che guardano al futuro con aspettative positive e che non vogliono farsi abbattere da tutto ciò che “non è” e che, invece, dovrebbe essere.

"Come cittadina palermitana - continua - sono orgogliosa del fatto che questo personale medico ed infermieristico scelga di non demordere e rimanere nella nostra città dando lustro alla nostra Sicilia. Ho esordito scrivendo che non sono un politico. Se lo fossi stata sono certa che il mio impegno sarebbe stato rivolto affinché, nel tempo, si fossero potuti potenziare sempre di più i finanziamenti alla Sanità Pubblica, uno dei pilastri, se non il primo, che contraddistingue il senso civico di un popolo. Se la classe politica tutta, a prescindere dal colore o dalle bandiere, invece dei tagli ai finanziamenti per la Sanità Pubblica, avesse incentivato con regolarità questo settore, sicuramente, quel pomeriggio del 2 gennaio 2021, avrei avuto meno angoscia nella prima fase della mia sventurata vicissitudine".

"Mi riferisco alla mia permanenza presso il Pronto Soccorso di Villa Sofia dove altre alte e prodighe professionalità mediche ed infermieristiche si adoperano sempre sotto l’onda d’urto di un continuo stress derivante anche dalle poche forze messe in campo. Per una città metropolitana quale la nostra Palermo, tutti i nostri luoghi di Pronto Soccorso dovrebbero avere spazi ampi, confortevoli e accoglienti. Il numero dei medici e degli infermieri dovrebbe essere quadruplicato. Nei momenti di grande paura, se non di panico, che si vivono quando ci si rivolge a queste strutture, ti senti fragile, impotente, in balia degli eventi".

"Anche per questo ritengo si abbia diritto, tutti, nessuno escluso, ad avere un pronto soccorso in strutture fisiche adeguate al numero degli interventi da apportare.

E se i parametri tecnici e della sicurezza sono sicuramente a norma, probabilmente tali parametri andrebbero rivisti e rivisitati, proprio dalle forze politiche attraverso puntuali e rinnovate norme legislative. In ogni caso, nonostante le evidenti carenze strutturali e nonostante le poche forze professionali messe in campo, la mia diagnosi è stata eseguita in tempi adeguati e il personale medico ed infermieristico ha dato il massimo di quello che la propria disponibilità permetteva in quel momento".

"Sono stata fortunata nella sventura? In molti la chiamerebbero così la buona sorte, io credo fermamente nell’intervento Divino che si manifesta attraverso l’operato della brava gente, l’operato di medici e infermieri che nonostante le innumerevoli difficoltà si prodigano, con tutte le loro risorse interiori, per il bene del prossimo. Da comune cittadina palermitana - conclude - ho sentito l’esigenza di scrivere a proposito della mia profonda gratitudine: “Grazie infinite per il vostro impegno”.