La prima serata del Festival di Sanremo ha visto l’esibizione di quattro nuove proposte e dei primi tredici big in gara in ordine alfabetico, ad eccezione di Irama sostituito da Noemi. La classifica parziale della giuria demoscopica piazza sul podio Annalisa, Noemi e Fasma. Nella sezione nuove proposte la spuntano Gaudiano e Folcast.

Le nuove proposte: Gaudiano, Elena Faggi, Avincola e Folcast

Gaudiano – Polvere da sparo 5

Rompe il ghiaccio in maniera abbastanza impostata. Interpretazione teatrale, un misto tra feste basche e rievocazioni medievali.

Outfit poco inserito nel quadro.

Elena Faggi – Che ne so 5

Bello il groove con il falsetto. Una deliziosa astronauta collegiale. Il motivo rimane in testa, però “che ne so”. Next time.

Avincola – Goal! 5

Era meglio quando cantava ‘Io mi fermo qua’ e si faceva chiamare Simone Avincola. Canzone orecchiabile, un po’ alla Tommaso Paradiso. Stecche e traverse.

Folcast – Scopriti 6

Bel timbro, vibrazioni e soul. Non facile, neanche da ricordare in realtà. La sufficienza è per la performance vocale. Un po’ fuori tempo ma non dal mercato musicale.

I big in gara: da Arisa a Fasma

Arisa – Potevi fare di più 6

Arisa è capace di rendere idillico il rude. L’intensità della canzone dipende solo da lei, che quando dice divano sembra stia dicendo una parola importantissima.

Bello il tailleur, unghie un po’ meno. In ogni caso: personalità.

Colapesce Dimartino – Musica leggerissima 8

'Musica leggerissima, perché ho voglia di niente' sul palco dell’Ariston: geniali. Di colpo, serie tv anni ’80. Nonostante la scelta fantastica di cantare all’unisono, Colapesce resta un po’ in ombra rispetto a Dimartino.

In secondo piano resta anche la pattinatrice. Come prima presenza, promossi.

Aiello – Ora 5

In perfetto stile Aiello soprattutto in quanto a struttura del brano e intenzione, anche se particolarmente emozionato. Nel suo repertorio, distinguibile ma ripetitivo, non è la perla migliore. Radiofonica.

Francesca Michielin e Fedez – Chiamami per nome 8

Più pop che pop non si può.

Lacrimoni per Fedez, ma Francesca gli tende la mano. Parlano il linguaggio della gen Z, si emozionano ed emozionano. La vetta è quasi assicurata.

Max Gazzè e Trifluoperazina Monstery Band – Il Farmacista 6

Band di figuranti (in platea neanche quelli). Scena tipo: Piazza San Giovanni il 1 maggio, tra cori e balli. Un po’ deandriana, ma col tocco unico di Max Gazzè. Già sentita però.

Noemi – Glicine 5

Una Noemi rinnovata, nell'uso del falsetto. Lo aveva mai messo prima dentro un suo pezzo? Per il resto, il graffio è lo stesso e la canzone pure. Cioè nel senso: un po’ trita e ritrita. Radio Subasio la trasmetterà, Radio Italia anche. Però si poteva fare meglio.

Madame – Voce 7

Madame è riuscita a incarnare lo spirito di questa edizione del festival: il nuovo millennio (19 anni) che incontra il palco nazional popolare più famoso d’Italia.

Canzone melodica con auto-tune. Di cantanti scalzi ne abbiamo visti, però in questo contesto assume un significato nuovo: l’essenza vale. La voce vale.

Maneskin – Zitti e buoni 9

Altro che zitti e buoni, caciaroni e maledetti. Che grinta! Saranno i violini, ma sembrava che all’Ariston fossero piombati i Led Zeppelin. Estremi, affascinanti. Sarà la vittoria rivoluzionaria di un Sanremo speriamo irripetibile?

Ghemon – Momento perfetto 5

Momento perfetto per distrarsi, per colpa di chi? Il jazz incontra lo stile di Ghemon e i ricci di Ghemon. Frizzantina, ma gli accordi allegri, si sa, non emozionano. Giudizio quasi definitivo: la canzone verrà ricordata solo per la kermesse. Però, ha un mood pazzesco.

Coma_Cose – Fiamme negli occhi 8

Durante tutta l’esibizione col sorriso stampato. Dolcissimi. Trent’anni fa c’erano Albano e Romina, nel 2021 per fortuna i Coma_Cose. La sintonia c’era, l’alchimia anche. Sono la forza della spontaneità.

Annalisa – Dieci 5

Annalisa è dritta, precisa. Questa canzone è classica, fin troppo. Tutto troppo: anche i sandali alla schiava. Sound atteso. Dieci non è il voto.

Francesco Renga – Quando trovo te 4

Quotidiana banalità musicate da vocalizzi renghiani che però non hanno esattamente l’effetto sperato. Un po’ affaticato nello stare dietro a tutti i “sempre”. Dentro c'era del lockdown.

Fasma – Parlami 6

Questo ragazzo ci mette passione, e sa performare. Buono il mix di cassa e auto-tune (poco meno non sarebbe male). Pezzo non fortissimo, ma batte bene. Servono altri ascolti, ma questo è già un segnale positivo.