La quarta serata del Festival di Sanremo è stata indubbiamente la più ricca musicalmente. Ha visto infatti l’esibizione dei 30 artisti in gara, quattro Giovani e 26 Campioni. Gaudiano si è aggiudicato la vittoria per la categoria Nuove Proposte con il brano "Polvere da sparo". Nella classifica dei Big aggiornata dopo il voto della sala stampa - che ha premiato Colapesce e Dimartino - in testa ancora Ermal Meta.

Le nuove proposte

Davide Shorty – Regina 8

Finale meritata e meritato premio della sala stampa. Più convincente della scorsa serata. Romantico ma leggero, su un bel reef di basso.

Folcast – Scopriti 6

Chissà se in futuro uscirà allo scoperto con un pezzo non accademico, meno Alex Britti e più forte.

Gaudiano – Polvere da sparo 5

"Polvere da sparo, da spararmi": ripetizioni poco apprezzabili. Anche la grammatica vuole la sua parte. Troppo Quasimodo e flamenco. Dissenso totale con la vittoria.

Wrongonyou – Lezioni di volo 9

Si è sentito il jack entrare nella chitarra. Wrongonyou, parole sue, esce bene anche se non mette a fuoco (nella parte iniziale dell’esibizione). Qualche difficoltà vocale, ma ha già doppiato i suoi sfidanti su Spotify. 9, perché viene voglia di metterla tra i preferiti. Vince il Premio Mia Martini, che va sempre ai più bravi.

Annalisa, Aiello, Maneskin, Noemi, Orietta Berti, Colapesce Dimartino, Max Gazzè, Willie Peyote

Annalisa – Dieci 6

Guadagna consenso. Non sbaglia una nota, forse è questo che non convince totalmente. O forse i troppi numeri. Sembra un formulario. Un’ora, una su cento, dieci.

Aiello – Ora 4

La linea melodica non calza col resto.

C’è qualcosa che disturba. Aiello tende a fare questa impressione in principio, quindi è possibile che coi ripetuti passaggi radiofonici diventi assimilabile.

Maneskin – Zitti e buoni 9

Mandano fuori di testa, obiettivamente. Per loro la vittoria sarebbe stata assicurata se avessero continuato sulla scia degli ultimi singoli, come ‘Vent’anni’.

Ma il pubblico non avrebbe goduto di questo spettacolo.

Noemi – Glicine 5

Gli accenti cadenzati li può soltanto Tiziano Ferro. Non decolla. Il pop che non toglie e non dà. Noemi ha un gran potenziale, la canzone no.

Orietta Berti – Quando ti sei innamorato 5

Statica, immobile. Lenta. L’unica cosa in movimento erano i diamantini brillanti della mantella.

Colapesce Dimartino – Musica leggerissima 8

Leggera, ma non troppo. Allegria malinconica. Nello stacchetto prima del ritornello è d’obbligo girare la rotella del volume, e urlare che non si ha voglia di niente. Mantengono le aspettative, per ora.

Max Gazzè – Il farmacista 7

L’applauso finale e convinto dell’orchestra vorrà pur dire qualcosa. Meglio la maglia numero 1 di Dalì, che l’11 di Ibrahimovic.

Max Gazzè viaggia su un mondo parallelo, dentro laboratori chimici.

Willie Peyote – Mai dire mai (la locura) 8

Testa avanti e indietro, la cassa batte che è una meraviglia e insieme i piedi per terra. Un intero sfottò, satirico. Willie ha fatto un colpaccio.

Malika Ayane, La Rappresentante di Lista, Madame, Arisa, Coma_Cose, Fasma, Lo Stato Sociale, Francesca Michielin e Fedez

Malika Ayane – Ti piaci così 7

Convintamente vanitosa. Testo sottilmente allusivo, alla Albachiara. Incita a prendere consapevolezza di sé. Tornano sempre gli echi dell’elettronica italiana degli anni ’80. Look ispirato a Lady Gaga? Domanda retorica.

La Rappresentante di Lista – Amare 8

La sensazione è quella di ballare sotto la pioggia.

Una sensazione equiparabile alla voglia di vivere, anche senza avere tanto. La frontman, o woman, lo esprime incisivamente. Profonda, senza errori.

Madame – Voce 6

Madame è in una veste migliore rispetto alle altre sere, più valorizzante. Il brano invece è andato scemando, si è appesantito. Sufficiente comunque.

Arisa – Potevi fare di più 6

Estensione allucinante, canzone allucinogena. Poteva fare di più. La colpa non è di Arisa, Gigi D’Alessio ha fatto la sua parte.

Coma_Cose – Fiamme negli occhi 7

Una coppia fatta di alti e bassi: infatti al 90% dopo l’esibizione e la brutta piazzata in classifica hanno litigato. Recuperano, nel loro habitat. Tranquilli, intimi. Sono il manifesto dell’indie nell’edizione 2021 del festival.

Fasma – Parlami 6

Digerire l’autotune dall’inizio alla fine non è facile. Fasma o lo odi o lo ami. Eppure, nel mezzo si intravede una qualche virtù. Giudizio non definitivo.

Lo Stato Sociale – Combat pop 7

Il Nirvana con la maglietta dei Nirvana, una confusione incomprensibile. Fanno show, lo sanno fare. Ma oltre lo spettacolo cosa rimane? Una canzoncina da canticchiare, che a primo acchito pareva più rock ‘n roll. Invece è combat sì, ma pop.

Francesca Michielin e Fedez – Chiamami per nome 7

Francesca Michielin deve pensare a tenere il palco, a tenere il tempo, a tenere le parole per sé e per Fedez. Chi fa da sé fa per tre, o è il caso di dire per due. Il 7 è per il suo impegno. Fedez non riesce a sbloccarsi.

Incertezza.

Irama, Extraliscio e Davide Toffolo, Ghemon, Francesco Renga, Gio Evan, Ermal Meta, Bugo, Fulminacci, Gaia, Random

Irama – La genesi del tuo colore 7

Il video è lo stesso della seconda serata. Il commento anche. Al secondo ascolto migliora. Stile a tratti internazionale. Irama con questo pezzo sta sul pezzo. Peccato le discoteche siano chiuse.

Extraliscio e Davide Toffolo – Bianca Luce Nera 7

Il mondo prima che arrivassero gli Extraliscio (cit. dei Tre Allegri Ragazzi Morti)! L’accoppiata è riuscita. Il lento può essere rock. Il liscio può essere rock. Bianco e nero possono fare luce.

Ghemon – Momento perfetto 6

Rallenta in corsa perché parte un tantino in anticipo. Mash up di jazz, swing e contaminazioni varie.

Non colpisce come dovrebbe nonostante il groove.

Francesco Renga – Quando trovo te 4

Sempre sì, sempre peggio. Contrasto eccessivo tra i toni bassi e quelli alti. Colti con difficoltà per giunta. Non c’è altro. Anzi sì: il bis.

Gio Evan – Arnica 4

La musica può alleviare i mali del mondo, è vero. Difficile definire se quella in questione assolva la funzione appena detta. Le parole andrebbero più scandite, soprattutto nel caso volessero essere lenitive.

Ermal Meta – Un milione di cose da dirti 8

Senza fretta Ermal fissa l’obiettivo, del podio e della telecamera. Una poesia estemporanea, per certi versi.

Bugo – E invece sì 5

Bugo sembra un Peter Pan con la barba, il richiamarsi nel testo e l’immaginarsi migliore amico Ringo Starr rendono 'Invece sì' adolescenziale.

Voto in ribasso.

Fulminacci – Santa Marinella 9

Ecco, l’esatto opposto. Un ragazzo classe 1997 con una strabiliante maturità artistica. Santa Marinella è sempre più una canzone d’autore. Si sentono le influenze dei grandi ispiratori, primo fra tutti De Gregori. Così come si continua a sentire la magica atmosfera romana. Non è esplicita, è nell’aria.

Gaia – Cuore amaro 6

Gaia tira un sospiro di sollievo e recupera l’afonia del pomeriggio. Il cambio di look contribuisce a evidenziare le differenze con Elettra Lamborghini, alla quale era stata ironicamente paragonata. Anzitutto Gaia sa cantare, ed è unica.

Random – Torno a te 4

Alle 2, no.