In questi giorni di Olimpiadi i politici - specialmente della destra estrema e dell’area complottista - si sono aggrappati a ogni possibile polemica pur di fare propaganda. Il problema è che la maggior parte di queste polemiche nascono da visioni ideologiche e si alimentano di notizie false o non verificate. Non una novità, visto che la pratica è vecchia quanto i social media. In questo articolo raccogliamo un best of delle falsità usate dai politici (italiani ma non solo) in queste prime settimane di Olimpiadi. Ci sono diversi leghisti noti, il solito Donald Trump che non si tira mai indietro e vecchie stelle della galassia complottista.

Pillon e l’attacco alle donne per il costume che non esiste

Simone Pillon - noto per essere il fondatore del Family Day e per aver diffuso notizie che si sono poi rivelate false - ha dedicato un post su X ai costumi indossati da alcune atlete alle Olimpiadi che avrebbero stampato nella zona dei genitali la scritta “Not a dude”, non sono un ragazzo.

“Belle, brave e ironiche. Apprezzo moltissimo. Di questi tempi andrebbe resa obbligatoria, magari illuminata a led.

Voi che dite?”, scrive Pillon sotto la foto, con un’aria ironica. Ma il costume con la scritta non esiste. Lo si può capire a occhio nudo o anche guardando i video ufficiali in cui si vede che non c’è alcuna scritta. Inoltre, questa immagine falsa circola dal 2018. Come sempre, i post e i photoshop di nuotatrici con la scritta “Not a dude” si sono moltiplicati, con decine di altri post e diverse donne coinvolte.

Salvini e le persone trans che non lo sono

È facile creare una polemica su uno degli argomenti più divisivi della storia dello sport: fare o non far gareggiare le persone trans nel genere in cui si riconoscono rispetto a quello assegnato alla nascita?

Ma il punto qui non è tanto questo, nonostante ci siano studi controversi che in alcuni casi affermano che non ci sia poi tutta questa differenza tra un uomo e un uomo trans e viceversa. Qui il problema è che non c’è al momento alcuna prova per dire che la pugile algerina Imane Khelif sia una donna trans.

Per ora ci sono solo voci, non un documento ufficiale, non un test che possa provare il suo sesso di nascita. L’unica cosa potrebbero essere i livelli alti di testosterone, questione che però prima delle Olimpiadi non esisteva, visto che Khelif ha presentato diversi certificati che mostravano i livelli più bassi della soglia. Da aggiungere a tutto questo è che la pugile gareggia sin da bambina nella categoria femminile.

Intanto Matteo Salvini, senza alcuna cautela o rispetto per Khelif, si è subito messo sulla barricata a difendere dei valori che, a prescindere da come uno la pensi, con buone probabilità non sono da difendere visto che la pugile molto probabilmente non è una donna trans.

Trump e l’Ultima cena di Leonardo

È molto improbabile che Donald Trump abbia mai sentito parlare dell’Ultima cena di Leonardo prima delle polemiche che sono circolate in questi giorni sui social media. Lui, impegnato in una campagna elettorale nativista e a tratti pro famiglia tradizionale, si è subito premurato di dire la sua sulla cerimonia di apertura delle Olimpiadi. E ovviamente è andato a cercare tra gli account più di destra e meno verificati a sua disposizione: così la cerimonia diventa “una disgrazia” e un attacco ai valori crisitiani, che lui e i Maga dovrebbero difendere.

Ovviamente Trump è stato seguito dai suoi colonnelli. Lo speaker della Camera Mike Johnson ha subito postato su X il video e criticato la cerimonia di apertura sostenendo che la scena fosse “scioccante, e un insulto per i fedeli cristiani di tutto il mondo”. Johnson parla di guerra ai valori tradizionali e alla fede e cita un passaggio del vangelo di Giovanni: “La luce brilla nelle tenebre, e le tenebre non prevalgono su di essa”.

Anche in questo caso l’errore è evidente ed è stato spiegato dallo stesso autore della coreografia di apertura, il regista di teatro francese Thomas Jolly.

Il riferimento infatti è alle festività e alla cultura francese. In questo caso la scena prende ispirazione alla tradizione pagana dell’Antica Grecia, dove sono nate le Olimpiadi, sostiene Jolly. Inoltre se proprio vogliamo fare un paragone con un quadro, allora il riferimento è a Le Festin des dieux, quadro realizzato tra il 1635-1640 Jan van Bijlert.

La marcia cristiana che in realtà è avvenuta prima delle Olimpiadi

Si sa, uno dei principali modi per evitare di cadere in una bufala è controllare le date. Ma è ovvio che non sempre gli utenti lo fanno e decine di profili di destra e dell’alt-right hanno pompato un video, raccontando una protesta con migliaia di persone in piazza, una Woodstock religiosa, per criticare la odiatissima cerimonia di apertura e dire che i cristiani ci sono, sono stufi, vogliono fermare questa violenza contro i costumi della tradizione.

In realtà il video è vecchio e la protesta è avvenuta prima delle Olimpiadi, e nulla ha a che fare con la cerimonia di apertura, come si vede bene da questo link archiviato qui.

Samsung non ha ritirato 1 miliardo di sponsorizzazione

Uk Discoverer, un sito molto noto in Gran Bretagna per aver pubblicato notizie non verificate, è tornato all’attacco poco dopo la cerimonia di apertura dando per certa - senza alcuna prova - la decisione di Samsung di ritirare la sponsorizzazione alle Olimpiadi del valore di 1 miliardo di euro. La decisione, scrive Uk Discoverer, arriva in risposta all'agenda “sempre più woke” delle Olimpiadi. In realtà Samsung non ha ritirato la sponsorizzazione, anzi continua a essere presente sul sito con un accordo che dovrebbe durare fino al 2028.

Inoltre la notizia è stata per la prima volta diffusa da Essport, un sito di satira.

Alex Jones, le capre, e le allucinazioni sataniste alle Olimpiadi

Alex Jones ha un debito da 1,5 miliardi di dollari con le famiglie delle vittime del massacro di Sandy Hook, una sparatoria scolastica in cui morirono 27 persone e che secondo Jones sarebbe una messinscena costruita ad arte da chi vuole bandire le armi in America. Per questo un tribunale lo ha condannato per diffamazione. Nonostante questo continua a diffondere notizie false e lo fa ultimamente anche da X (ex Twitter) da dove era stato bandito e poi reintegrato da Elon Musk. L’ultima è una teoria strampalata che tira dentro la cabala, Satana, e un richiamo a un simbolismo di bassa lega.

Dunque, Jones sostiene che diversi membri dell’élite presenti alle Olimpiadi indossano il simbolo di Bafometto, un dio pagano con testa di capra al quale spesso è associato il diavolo.





In realtà, il video postato da Jones mostra il rapper Snoop Dogg, ormai una celebrità tra i commentatori delle olimpiadi, che mostra una collana a forma di capra (goat) dicendo di indossarla perché in molti lo hanno definito GOAT (acronimo di Greatest of All Time). Nelle decine di risposte al post di Jones sono elencate diverse teorie del complotto: tra tutte segnaliamo quella che parla di “un piano segreto ebreo per diffondere la mentalità woke”. Woke è un termine usato negli Stati Uniti - spesso in modo dispregiativo - per definire la frangia di sinistra che difende i diritti lgbtq, e i temi della giustizia sociale.