Si è tenuta presso il Mercato San Lorenzo la giornata di benvenuto alle matricole del nuovo corso di laurea in Scienze e Tecnologie dell'Agroalimentare (Stal), attivato presso la Facoltà di Agraria. Circa 75 studenti, risultati ai primi posti nei test di accesso, sono stati accolti con una prima lezione di presentazione presso una location che già nell'Ottocento ospitava una famiglia di agricoltori ebrei e nel Novecento un'industria di essenze agrumarie. Il senso di questa giornata al di fuori del perimetro universitario sta nel fatto che il corso è nato dal coinvolgimento di oltre 60 aziende private, stakeholder in grado di costruire un corso di laurea per esperti che possano far fare il salto di qualità all'agroalimentare siciliano.

Il Mercato San Lorenzo ha già attivi stage e tirocini con studenti della Facoltà di Agraria che, secondo il patron Dario Mirri "Stravolgono i percorsi obbligati della GDO, assistendo i clienti sul piano dell'informazione". Il Mercato e Unipa collaborano insieme anche a Le Vie dei Sapori, nell'ambito de Le Vie dei Tesori.

Per far restare i laureati in Sicilia

Il Prof. Paolo Inglese e il Prof. Nicola Francesca sono il motore propulsivo di Stal: "In un contesto dove il 45% dei diciottenni lascia la Sicilia per scegliere università private, vogliamo creare scienziati dell'agroalimentare che restino e lavorino qui" ha spiegato Inglese, cedendo la parola a Riccardo Damiano. Egli è un esempio disiciliano che ce l'ha fatta con la sua azienda, mettendo in valore un materiale di risulta come la buccia della frutta secca.

Damiano ha anche ricordato che la Sicilia esporta Bio ma ne consuma pochissimo, pertanto c'è molto lavoro da fare dal punto di vista dell'industria e del consumo. Fabrizia Lanza, fondatrice della scuola di cucina internazionale 'Anna Tasca Lanza', si aspetta dagli studenti trasparenza: "Si parla troppo di cibo, a sproposito.

Non dobbiamo per forza demonizzare Barilla perché mescola al grano italiano quello canadese, ma dobbiamo pretendere queste informazioni in etichetta. Monsanto non è belzebù ma dobbiamo trovare il modo di rendere migliore Monsanto. Sono queste le vostre sfide".

"L'innovazione di oggi è la tipicità del domani"

Illuminante poi l'intervento del Prof.

Nicola Francesca: "Faremo ricerca scientifica non solo per difendere l'agroalimentare siciliano, ma anche per trasformarlo". Francesca ha fatto riferimento al bio-packaging in microfilm ottenuto dalla scorza di limone per conservare e prolungare il pane siciliano e venderlo nei mercati lontani, un modo per massimizzare il valore di questo agrume. Ha poi svelato le proprietà da conservante naturale del limone, la possibilità di ottenere bevande alcoliche 'premium' da scarti di lavorazione del miele. Tutte pratiche che secondo Francesca "Possono trasformarsi in potenziali sbocchi occupazionali per gli studenti Stal e in guadagno per le aziende siciliane. Va bene la storia, va bene la cultura, ma è l'innovazione di oggi che diventerà tipicità domani".