I temi sul tavolo del Consiglio dei Ministri alla vigilia diquesto Natale sono molti: dalla pressione fiscale alla legge elettorale, daiconti pubblici alla copertura Imu, fino ad arrivare alla riforma dellagiustizia e delle province. Nonostante ciò, nella consueta conferenza di fine anno tenutasi oggi a Roma attorno a mezzogiorno, il Presidente delConsiglio Enrico Letta ha espresso soddisfazione per il proprio operato inquesti primi otto mesi di governo, rivendicano la volontà di proseguire nel2014.
Il premier cerca divedere il bicchiere mezzo pieno in una fase politica concitata e confusa.
Piùdella legge di stabilità o del riordino dei conti pubblici, il dato cuiLetta presta maggior attenzione è quello sulla svolta generazionale dei “Quarantenni”,i quali sono riusciti ad imporsi nelle leaderships dei partiti come maiera successo nella storia repubblicana. Partendo proprio dal premier, 47 anni,molti altri under 50 sono riusciti ad emergere a scapito delle generazioni piùvecchie. Dopo quasi tre anni di braccio di ferro con il vecchio establishmentdel Pd, Matteo Renzi è diventato segretario a 38 anni. Per quanto riguarda laLega Nord, alla primarie Bossi è stato sonoramente sconfitto da Matteo Salvini,40 anni. La nuova creatura politica Nuovo Centro-Destra ha come leader AngelinoAlfano, 43 anni.
Molti addirittura i parlamentari ancor più giovani: i grilliniDi Battista e Nuti (rispettivamente 35 e 31 anni), il capogruppo Pd alla CameraSperanza, 34 anni, il segretario della giovanile Pd, Fausto Raciti, 29 anni,Lara Comi, europarlamentare e coordinatrice Pdl, 30 anni.
Esempi di un cambiamento che sta avvenendo nella societàitaliana seppur lentamente, dove gli ambienti economici sono ancoradominati dagli over 50 e le resistenze al cambiamento sono molto forti.
È ancorapresto per sapere se questa svolta generazionale porterà anche alla risoluzionedei problemi che da anni affliggono l’Italia, e se i nuovi nomi avranno unavisione chiara e diversa del futuro; ma la svolta, almeno sulla carta d’identità,è un dato concreto e ottimista, che Enrico Letta può pienamente considerare, inquesto periodo travagliato, un ottimo regalo sotto l’albero di Natale.