Ieri sera, 3 febbraio 2014, sono stati divulgati i dati sulle intenzioni di voto elettorali degli italiani da parte dell'istituto Emg, a rendere pubblici i Sondaggi politici è stato Enrico Mentana durante il TG La7 della sera.

A questo punto vediamo i dati relativi che sono stati elaborati, tenendo ben presente che è necessario calcolare almeno un 2-3% come margine di errore.

Sondaggi politici elettorali EMG del 3 febbraio 2014

Il PD è in leggero calo e si attesta al 29,0%, cresce di mezzo punto il M5S che resta il secondo partito con il 24,1%, in lieve flessione Forza Italia al 21,4%.

Per quanto concerne gli altri partiti minori, nessuno pare in grado di raggiungere la soglia presunta di sbarramento del 4,5% che dovrebbe essere prevista dalla nuova legge elettorale Italicum, partorita dall'accordo Berlusconi-Renzi sull'asse Forza Italia-Partito Democratico.

Infatti il Nuovo Centrodestra raggiunge solo il 3,9% in calo molto lieve, perde un po' di più la Lega Nord al 3,7%, sale di due decimi di punto Sel che fa registrare il 3,4%, l'Udc di Casini che sembrerebbe deciso ad unirsi alla coalizione di Centrodestra, ottiene l'1,8% dei consensi, cresce Fratelli d'Italia con il 2,8%, Scelta Civica che probabilmente si unirà alla coalizione del Centrosinistra, ottiene appena l'1,8%.

Ecco, invece, il risultato riferito alle coalizioni. Il sondaggio elettorale Emg calcola un 35,0% ad appannaggio del Centrodestra che perde mezzo punto, mentre il Centrosinistra rimane indietro seppur di poco con il 34,2% in crescita di appena lo 0,1%.

Teniamo presente che se il partito di Casini viene già accostato al polo di Berlusconi, si deve aggiungere anche l'1,4% attribuito alla voce Altri di CDX, mentre SC viene annoverato fra gli indipendenti come Idv e i Verdi, entrambi con lo 0,6%, Rifondazione Comunista all'1,0%, Fare allo 0,5%, infine altri partiti con il 2,2% per un totale del 6,7%.



In base all'esito di questi sondaggi elettorali, nessuna coalizione raggiungerebbe la soglia del 37,0%, punto necessario per ottenere il premio di maggioranza. Di conseguenza si andrebbe dunque al ballottaggio nel secondo turno, naturalmente con il M5S escluso, sempre che passi la proposta della nuova legge elettorale.

Finiamo con il partito del non voto.

Gli indecisi sono al 16,6%, in leggera crescita, le schede bianche vengono date all'1,9%, calano gli astenuti di quasi 2 punti ma rimangono con una percentuale molto importante: il 30,9%. Dulcis in fundo, la fiducia sul Governo Letta che con il 26% rimane ai minimi storici.