A Verona domenica 6 aprile, durante il raduno spot organizzato da Matteo Salvini a sostegno dei 24 indipendentisti arrestati, dal palco è stato annunciato che Lucio Chiavegato, leader veneto del Comitato 9 dicembre, meglio conosciuto come Movimento di Forconi, si è dichiarato prigioniero di guerra, in base alla convenzione di Ginevra, ed ha iniziato uno sciopero della fame che andrà avanti fino alla liberazione di tutti e 24 gli indipendentisti arrestati lo scorso mercoledì.

Sul palco, insieme a Matteo Salvini, la moglie di Chiavegato e i figli piccoli di un altro degli indipendentisti arrestati.

Forti le parole del segretario della Lega Nord e degli altri politici presenti, specialmente dopo che ci si è accorti che il prefetto residente a Verona aveva fatto ritirare le bandiere del Veneto dalla balconata della sede prefettura, sotto le cui finestre si svolgeva il raduno di solidarietà. Matteo Salvini ha infatti detto che se entro la settimana i 24 indipendentisti arresti non saranno liberati, li libereranno i leghisti.

Nemmeno le parole degli altri politici sono state tenere nei confronti dello stato italiano. Luca Zaia, Governatore del Veneto, rivolgendosi al prefetto e a causa della bandiera del Veneto tolta, ha detto che chi si vergogna di esporre la bandiera del Veneto non merita di restare in Veneto.

Parole che somigliano molto ad una dichiarazione di intenti. Si potrebbe riferire sia alla raccolta firme che la Lega Nord sta effettuando per ottenere, tramite referendum, l'abolizione delle prefetture sia ad altre iniziative che Luca Zaia e la Liga Veneta intende intraprendere.

Anche Umberto Bossi ha partecipato alla manifestazione.

"Questi arresti hanno risvegliato la voglia di Padania" sono state le sue parole pronunciate dal palco. Le famiglie degli indipendentisti, che comunque appartengono a sigle politiche diverse della Lega Nord, hanno chiesto di non strumentalizzare la manifestazione a fini elettorali. Di conseguenza, la Lega Nord ha interrotto la campagna elettorale di questi giorni e a Verona si è presentata con le sole bandiere delle varie nazioni: c'erano le bandiere della Lombardia, del Veneto, della Sardegna, dell'Umbria, della Romagna, e di tutte le altre nazioni.

Presenti sul palco anche i rappresentanti del comitato 9 dicembre (la parte veneta del movimento dei forconi) e Salvatore Meloni, l'indipendentista sardo chiamato anche Doddore, e diventato famoso per aver dichiarato la repubblica di Malu Entu e per essere stato stato indagato nella stessa inchiesta che riguarda i 24 indipendentisti arrestati.