Divorzio breve: a quarant'anni dal referendum abrogativo che portò gli italiani a non accettare l'abrogazione della legge sul divorzio introdotta quattro anni prima, giungono alla Camera dei Deputati, in Commissione Giustizia, nuove proposte finalizzate ad una modifica della disciplina dello scioglimento del matrimonio.
Gli esponenti della Commissione Giustizia si sono espressi sul c.d. "divorzio breve"" con un decisivo sì alle proposte avanzate, annunciando, in tal modo, la votazione ufficiale sulla modifica della disciplina sullo scioglimento del matrimonio (divorzio).
Il dibattimento sull'argomento era già stato avviato nei mesi scorsi, poi raffreddatosi un po' anche per la mancanza di una vera e propria volontà parlamentare, che aveva portato ad abbandonare per qualche mese i testi di emendamento alla legge sul divorzio.
Ora invece, è certo che la proposta di modifica alla suddetta legge giungerà alla Camera il 26 maggio, proprio il giorno prima della corresponsione dei famosi 80 euro in busta paga ai lavoratori, ai percettori di Aspi (disoccupazione), ai lavoratori in mobilità ed ai cassaintegrati.
Nello specifico, le modifiche riguardano l'art. 3 della Legge n. 898/1970, ovvero sui presupposti per la domanda di scioglimento o cessazione del matrimonio.
La novità consiste nella riduzione dei tempi - un anno! - per la separazione consensuale. Tra le proposte giunte in commissione, vi è anche l'ipotesi di riduzione a 6 mesi, purché non ci siano figli minori: in quest'ultimo caso invece i termini si allungano.