Sull'onda della vittoria elettorale Renzi si lancia verso il cammino delle riforme intrapreso pochi mesi fa promettendo una rapida esecuzione. Riforme come l'Italicum e il Ddl sul Senato che regalerebbero una maggioranza assoluta di trecentoquaranta seggi in Parlamento su poco più di seicento. Nel dibattito di Renzi anche l'Expo e il caso del Fiscal Compact.
Come sarebbe il parlamento con l'Italicum, oggi
Renzi dà il proprio alle modifiche sull'Italicum richieste in Senato e preme sull'acceleratore per il decreto di modifica dello stesso organo governativo, ad un passo dal diventare un corpo non elettivo.
Se l'Italicum dovesse diventare legge elettorale, il Pd col 40% delle preferenze otterrebbe trecentoquaranta seggi, grazie al bonus di maggioranza del 15% per chi supera la soglia del 37% delle preferenze. Con numeri del genere il Partito democratico di Renzi non dovrebbe neanche preoccuparsi più di alleanze e delle formazione di coalizione per andare a governare il Paese. Una maggioranza schiacciante che permetterebbe al Pd di Governare senza dover chiedere l'aiuto di altri partiti.
Fuori Ncd, Udc e Fdi
Con la risposta che ha fornito il voto, tenendo in conto che le Politiche sono molto differenti dalle Europee, manderebbe a Montecitorio solo le rappresentanze di Lega Nord, Forza Italia e Movimento Cinque Stelle, sbattendo fuori tutti i partiti come Nuovo Centro Destra, di Alfano, Fratelli D'Italia, della Meloni, che non supererebbero la soglia minima del 4,5%, e l'Udc oggi in coalizione con Ncd.
Unica chance per i piccoli di entrare in parlamento è una coalizione che gli permetta di superare la soglia.
'Massima fiducia a Cantone'
Tra le riforme si spinge anche sull'Expo e Renzi si dice pronto a lottare in Parlamento perché la richiesta di Cantone, di massima libertà e autonomia sull'Expo, di qualche settimana fa venga esaudita. Manifesta, quindi, la fiducia del premier verso il magistrato a cui è stata affidata la direzione degli appalti della manifestazione milanese.