Con 183 voti a favore, 4 astenuti e nessun contrario, è stato approvato in Senato il ddl sulla riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione. Al momento del voto il Movimento 5 stelle diserta l'aula; contrari anche la Lega, Sel e Gal. Dissensi sono emersi anche all'interno della maggioranza, ma ciò non ha influito sull'esito della votazione. Il ddl passerà ora alla Camera per la seconda lettura, superata eventualmente la quale dovrà affrontarne una terza e una quarta più un referendum confermativo. Matteo Renzi ed il ministro delle riforme Maria Elena Boschi si dicono soddisfatti per questa prima approvazione.

Sempre la Boschi si dice dispiaciuta per il comportamento di Lega e Gal: «…il dissenso democratico si può esprimere senza uscire" sono le parole del ministro ai giornalisti che la intervistavano. Renzi, dal canto suo, esprime tutta la sua soddisfazione su Twitter: «Ci vorrà tempo, sarà difficile, ci saranno intoppi. Ma nessuno potrà più fermare il cambiamento iniziato oggi» (#italiariparte).

Tra i punti del ddl più noti e contestati dall'opposizione c'è la non elettività dei senatori e l'immunità ai senatori non eletti. Altri punti di particolare interesse sono l'abolizione delle Provincie e l'istituzione del referendum propositivo e d'indirizzo. Il Senato quindi, come lo conosciamo, smetterà di esistere.

Il nuovo Senato sarà composto da 100 membri (invece degli attuali 315), "cooptati" secondo le seguenti modalità: 74 membri dai vari Consigli regionali, 21 sindaci e 5 personalità nominate direttamente dal Presidente della Repubblica. La ripartizione dei seggi tra le Regioni avverrà in modo proporzionale, tenendo conto della numerosità della relativa popolazione, ma ognuna verrà rappresentata d un minimo di due senatori.

Ovviamente Palazzo Madama diventerà una Camera "depotenziata", superando così il classico bicameralismo. Non potrà più votare la fiducia al governo, ma manterrà il potere di voto su riforme e leggi costituzionali, leggi elettorali degli enti locali, leggi sui referendum, diritto di famiglia, salute e trattati internazionali.