L'ultimo sondaggio della settimana è stato commissionato da Agorà - Rai 3. La rilevazione esprime un trend e, come ormai negli ultimi tre mesi, vede che gli italiani continuano ad avere fiducia nell'operato del presidente del Consiglio Matteo Renzi. La popolarità dell'ex sindaco di Firenze riesce a mantenere il Partito Democratico intorno al 40,4% facendo in modo che rimanga il primo partito d'Italia. La coalizione del centro-sinistra si completa con il partito di Sinistra Ecologia e Libertà, intorno al 2,4, e Scelta Civica per l'Italia che non riesce a raggiungere il punto percentuale attestandosi allo 0,9%.

In totale la coalizione capitanata da Renzi arriva a raggiungere il 43,7%.

Il trend dei partiti del centro-sinistra è in salita. Diversa situazione invece per il centro-destra che non riesce a rialzarsi dopo il tonfo elettorale delle Europee del 25 maggio quando il movimento di Silvio Berlusconi non riuscì ad andare oltre il 16%. Forza Italia non riesce a recuperare punti percentuali attestandosi al 15,8%. In grande spolvero la Lega Nord che si è rifatta il look grazie all'avvento nella segreteria federale di Matteo Salvini. Il movimento padano raggiunge il 7,8% dei consensi diventando così il secondo movimento della coalizione del centro-destra. Il Nuovo Centro-Destra e l'Unione di Centro si attestano rispettivamente al 2,1% e al 2%.

Fratelli d'Italia, grazie all'opposizione guidata da Giorgia Meloni, raggiunge il 3,1%. Altri partiti minori del centro-destra valgono lo 0,5%. La coalizione capitanata dal 1994 dal presidente Berlusconi raggiunge il 31,4%.

Perde qualche punto percentuale il Movimento 5 Stelle che non riesce a far fruttare l'opposizione in Parlamento fermandosi al 20,4%.

Altri partiti minori che non rientrano in alcuna coalizione sono Rifondazione Comunista all'1,1% (notizia di oggi è la conferma di Ferrero come segretario nazionale), i Verdi all'1,0%, Azione Civile del magistrato Ingroia allo 0,2% e i Radicali allo 0,4%. Altri partiti formano un agglomerato dell'1,4%. Gli indecisi sono il 16,7% mentre coloro che hanno deciso di astenersi o lasciare la "virtuale" scheda elettorale bianca sono il 17,7% così da raggiungere il 34,4% di persone che non esprimono un voto per un partito.