Ancora un colpo di teatro in Sicilia. Il governatore Crocetta torna a smentire se stesso. Dopo le recenti dichiarazioni di rifiuto di ogni ipotesi di rimpasto in Giunta, il Presidente pare pronto all'azzeramento della squadra di Governo. Punto e accapo. Nei giorni scorsi Crocetta aveva ripetuto più volte che non avrebbe mai ceduto a nessun giochetto politico.

Anzi aveva difeso a spada tratta Nelli Scilabra e Linda Vancheri, rispettivamente a capo dell'assessorato dell'Istruzione e della Formazione e dell'assessorato delle Attività Produttive, colpite da due mozioni di "censura".

Anche se l'Assemblea avesse votato contro i due assessori, Crocetta avrebbe tenuto comunque in Giunta le due donne criticate, a suo dire, ingiustamente. Le ferite apertesi all'interno del Partito Democratico con il segretario regionale del PD Fausto Raciti e i "cuperliani" in netto contrasto con la linea del governo guidato dal Governatore potranno sanarsi solo con un azzeramento della giunta e un deciso cambio di rotta di Crocetta. A Roma pare si sia parlato molto dei futuri assetti del PD siciliano. Sul piatto della bilancia hanno pesato le due mozioni di censura a Scilabra e Vancheri e l'elezione del vice presidente dell'Ars, guarda caso rinviate ad arte più volte.

La sensazione è che la situazione siciliana si sia imballata.

Da una parte l'incapacità Politica di Crocetta e compagni di fronteggiare le tante emergenze sociali dell'Isola, dall'altra un'opposizione complice e attaccata alle poltrone e ai privilegi, ben consapevole che sfiduciare Crocetta e il suo operato, cioè mandare a casa il Presidente, significherebbe finire la legislatura e tornare alle urne.

Facciamocene una ragione. Questo Governo tra rimpasti, spintoni, proclami e smentite andrà avanti.

La Sicilia invece andrà sempre più a fondo, con il suo immenso buco di bilancio e l'assoluta mancanza di politiche decise a risanare i conti con forti tagli agli sprechi e ai privilegi. I siciliani continueranno a soffrire per la mancanza di lavoro, l'assenza e/o il malfunzionamento dei servizi primari, l'inefficienza amministrativa, il peso della burocrazia, la piaga della criminalità.

Il malessere sociale è destinato ad aumentare. L'autunno si preannuncia molto caldo, e non solo per le temperature estive di questi giorni. Enti locali, autotrasportatori, edili, lavoratori della Formazione Professionale, forestali, precari, disoccupati, potrebbero innescare una miccia capace di fare esplodere la polveriera Sicilia.