A partire dal prossimo anno il pagamento delle pensioni slitterà al giorno 10 di ogni mese (al giorno lavorativo successivo, se il 10 è festivo o non bancabile). Questa è la nuova norma prevista dal disegno di Legge di Stabilità e sarà in vigore dal primo gennaio del 2015. La norma è diretta ai trattamenti pensionistici, assegni, indennità di accompagnamento per invalidi civili e le rendite vitalizie assicurative contro infortuni sul lavoro.

Non riguarderà tutti, però. A subire lo slittamento della data di pagamento della propria indennità pensionistica saranno coloro che ricevono gli assegni Inps-Inpdap, che in Italia ammontano a circa 800 mila persone.

Lo rende noto proprio l'Inps, specificando che la novità riguarda soltanto coloro che godono di doppia pensione. Non tardano ad arrivare le proteste da parte dei sindacati e delle associazioni dei consumatori che vedono, in questa parte del ddl, un vero e proprio attacco e accanimento nei confronti degli anziani, definito così dai segretari generali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil. Inoltre, nessun aiuto o sostegno per i pensionati, nessuna estensione del bonus di 80 euro mensili per questa categoria di italiani, né rivalutazioni di alcun genere. Senza contare che gli annunciati tagli alle Regioni provocheranno inevitabilmente un ulteriore colpo per i servizi assistenziali e la sanità.

Ciò che mette in allarme milioni di pensionati sono le conseguenze che questo cambiamento può comportare nella gestione delle proprie spese domestiche.

Molti anziani attendono la pensione per far fronte alle spese di ogni fine mese e, in molti casi, aiutano i figli e i nipoti che sono tristemente coinvolti nella grave situazione di disoccupazione e precarietà. Molte scadenze, come mutui, finanziamenti e pagamenti di affitti sono normalmente fissati prima del giorno 10 di ogni mese, cosa che potrebbe costituire un ulteriore disagio.

Il 5 novembre è prevista una mobilitazione dei pensionati con alcune iniziative a Roma, Palermo e Milano che chiederanno misure a sostegno degli anziani e la richiesta di modifica a questa parte del decreto.