E' stato approvato dalla Camera, con 289 sì, 144 no e 2 astenuti, il decreto legge sugli stadi. Da più parti invocato dopo la tragedia del giovane tifoso napoletano Ciro Esposito, ucciso nel corso di scontri con i tifosi della Roma, il decreto dovrà ora passare all'esame del Senato che dovrà approvarlo entro il 21 ottobre.

Le nuove regole per andare allo stadio

Il decreto, passato con la sola opposizione del Movimento 5 Stelle, prevede inasprimenti delle pene per chi si rende protagonista di episodi violenti nel corso di manifestazioni sportive che riassumiamo di seguito:

  • Daspo di gruppo

Durerà almeno 3 anni per i tifosi che partecipano attivamente alle violenze.

Per i recidivi, il Daspo avrà una durata da 5 a 8 anni con obbligo di presentarsi in commissariato. La misura potrà applicarsi anche nel caso di esposizione di striscioni offensivi o violenti o razzisti, per reati contro l'ordine pubblico e altri delitti gravi come rapina, detenzione di esplosivi, spaccio di droga.

In casi di particolare gravità, il Daspo potrà essere rafforzato dal divieto o dall'obbligo di soggiorno

  • Blocco delle trasferte

In caso di gravi episodi di violenza, il ministro degli interni potrà impedire le trasferte fino a due anni alle tifoserie che si macchiano di violenza attraverso la chiusura del settore ospiti degli stadi e il divieto di vendita dei biglietti ai tifosi che risiedono nella provincia della squadra avversaria.

  • Frode sportiva

Vengono fortemente inasprite le pene per i reati di frode sportiva, che potranno arrivare fino a 9 anni di carcere nei casi in cui la compravendita di partite è finalizzata ad influenzare le scommesse autorizzate.

  • Il contributo delle società sportive

E' questo il punto di maggiore novità, in quanto prevede la partecipazione economica delle società sportive, attraverso una percentuale sulla vendita dei biglietti, alla spesa per la messa in sicurezza degli stadi, in modo particolare per le spese riguardanti forze dell'ordine e vigili del fuoco.

Il contributo delle società professionistiche riguarderà anche una percentuale sugli incassi derivanti dai diritti televisivi. Si conta in questo modo di recuperare almeno 20 dei 25 milioni spesi annualmente dallo Stato per la sicurezza degli stadi.

I commenti

Il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha espresso soddisfazione per l'approvazione del decreto.

"In questo modo restituiamo il calcio agli italiani" ha dichiarato "buttando fuori dagli stadi i violenti e facendo entrare le famiglie e i bambini". Anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si è detto contento della direzione indicata dal decreto, che con il deciso inasprimento delle pene " fa capire chiaramente che non si sta scherzando".