Il 9 ottobre del 1967 moriva Ernesto Guevara de la Serna, meglio conosciuto come Che Guevara. Nato da una famiglia borghese, a Rosario in Argentina nel 1928, il Che, è stato uno dei più importanti rivoluzionari della storia. Un ragazzo modello, con una forte passione per lo studio, che lo portò nel 1953 a laurearsi in medicina. Memorabile il suo viaggio in moto per il Sudamerica, insieme al suo amico di sempre, Alberto Granado. Una tappa molto impegnativa, caratterizzata da un'intensa attività di volontariato, raccontata dallo stesso Guevara nel diario "Notas de viaje", conosciuto anche come "Latinoamericana", da cui nel 2004 si è ispirato il celebre film: "I diari della motocicletta".

Proprio durante il viaggio nasce in lui l'idea di un mondo migliore, contraddistinto da principi di uguaglianza ed equità. Il Che, influenzato fortemente dalle teorie marxiste, riteneva che solo con la rivoluzione si poteva realizzare quel sogno di giustizia sociale. Rivoluzione che non esitò ad arrivare, e nel 1953, era proprio il venticinquenne Guevara insieme a Fidel Castro a guidare i moti rivoluzionari che portarono al rovescio del dittatore cubano, Fulgencio Batista, e quindi ad un nuovo governo basato su valori socialisti.

"El Che", da quel momento in poi, inizia una serie di viaggi per tutto il mondo, per portare sostegno e conforto ai più bisognosi, una vicinanza accompagnata da parole sensibili e di speranza, come ad Algeri nel febbraio del 1965: "In questa lotta fino alla morte non ci sono frontiere.

Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a quanto accade in ogni parte del mondo. Una vittoria di qualsiasi nazione contro l'imperialismo è una nostra vittoria, come una sconfitta di qualsiasi nazione è una nostra sconfitta". Ma nel 1967, il Comandante viene catturato e successivamente ucciso dall'esercito boliviano (aiutato dalla CIA e dalle forze speciali americane). Resta oggi agli occhi di tutti un'icona della Rivoluzione, che dev'essere ricordata nel giorno dell'anniversario della sua morte.