Riprende il dibattito su Amnistia e Indulto, le ultime news ci dicono che il ministro della Giustizia Orlando, è intervenuta sul problema per fare un po' il punto della situazione prima che la legge di Stabilità 2015 passi al vaglio definitivo. Il ministro precisa che qualcosa di importante è già stato fatto. I detenuti sono diminuiti, 70mila a 54mila. Soprattutto, dopo che la corte di Strasburgo aveva puntato il dito contro le carceri italiane, molti passi avanti sono stati fatti. Orlando precisa che non tutto è stato risolto, anzi ammette che l'attuale stato di cose non basta a far sì che il sistema carcerario in Italia si possa definire all'altezza della situazione, ma il miglioramento c'è stato.
Il ministro individua alcuni punti da migliorare, innanzitutto rivedere la disciplina penitenziaria spingendo su pene alternative al carcere per evitare l'annosa questione del sovraffollamento. Inoltre, fare in modo che la reclusione non diventi un modello passivo come quello attuale, ma effettivamente riabilitativo dell'individuo.
Le news su amnistia e indulto non finiscono qui. Sono state raccolte altre importanti testimonianze in merito. A tal proposito, il presidente dell'Associazione Antigone, Patrizio Gonnella, parla con numeri alla mano. Ai 54mia detenuti accennati dalla Orlando, si vanno ad aggiungere 35mila individui in misure alternative, a questi si addizionano circa 45mila poliziotti.
La somma è di circa 150mila persona, e secondo Gonnella è davvero un paradosso che non si sia una gerarchia precisa che faccia riferimento ad un capo, una sorta di regista che operi da coordinatore per mettere a punto il progetto nel tempo che l'UE ha dato a disposizione.
Nonostante i passi avanti proclamati dal ministro Orlando, e le soluzione alternative che auspicano una forte linea guida per gestire il gran numero di persone annunciato da Gonnella, le soluzioni di amnistia e indulto rimangono un punto fermo di chi vede in questi procedimenti l'unica vera possibilità di eliminare il sovraffollamento dalle carceri italiane. Tra i sostenitori spiccano gli interventi di Rita Bernardino, segretario dei Radicali Italiani, e Luigi Manconi, presidente dell'associazione "A Buon Diritto"